Il Dolomiti Village in Carnia: un villaggio di chalet fiabeschi
e una casetta abbracciata ad un faggio

 

Silvano aveva un’azienda di impiantistica con quasi 200 dipendenti. Passava le giornate a maneggiare scartoffie, ordini, progetti e “denari”. Ma poi un giorno è successo che che gli è venuta una gran voglia di mettere le mani in pasta dentro ad altro. Di affondarle nella terra, per esempio. E poi di sentire sotto i palmi la rugosità dei tronchi e il calore vivo del legno.

 

Come faceva suo padre, falegname. Un destino che si riavvolge su se stesso, allora. Che lo catapulta di nuovo come per magia indietro, a quello che era prima di diventare imprenditore. Forse un cerchio che si chiude? Un sentimento rimasto lì sopito, sotto quella montagna di scartoffie.

E’ successo che un giorno quella montagna l’ha spostata davvero Silvano, e ha lasciato posto ai dolci pendii di altri monti, quelladella Carnia. E’ salito quassù sulla strada che porta al paesino di Ravascletto, poco distante dalle piste dello Zoncolan e dal altri gioielli come Sauris, Pesariis, Sappada, tolmezzo. E’ arrivato qui e ha iniziato a scrivere la storia di una meraviglia: Il dolomiti Village.

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Meraviglia. Nel senso più vero, me ravi gliarsi. Non si può che chiamare così il sentimento che sale quando si arriva davanti a questo piccolo angolo di mondo riparato dai boschi. 20 chalet alpini con il tetto appuntito e lì al centro una casa sull’albero. Il legno qui è protagonista. Legno che viene tutto da queste foreste, lavorato ed assemblato dagli artigiani di questi paesini secondo l’antica tradizione locale.

Il legno con il suo calore e quella sua naturale predisposizione ad accogliere, a far sentire a casa. E del resto, racconta silvano, Dolomiti Village nasce per essere questo: non solo una camera o un alloggio, ma una vera e propria esperienza di autenticità con il territorio. Un momento per ritrovare il contatto con la natura e trascorrere il proprio soggiorno nell’assoluta intimità di quella che vuole essere percepita come una casa.

Ispirato all’architettura rurale di vecchi stavoli – le abitazioni dei pastori -, il Dolomiti Village ne ha ripreso i materiali e le tecniche costruttive diventando così un tutt’uno armonico e perfetto con questa vallata e le sue tradizioni.

Armonia che continua in molte altre scelte ecosostenibil come l’impiego di un piccolo impianto fotovoltaico, le luci a led a basso impatto energetico, gli elettrodomestici tutti in classe A, per garantire la piena efficienza energetica e minori consumi. E un acquedotto appartenente solo al Villaggio e derivato da una sorgente a cui è annesso un impianto di depurazione basato sul fitoassorbimento

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Dentro queste casupole tutti i comfort, e fuori altre sorprese: quattro saune esterne dove coccolarsi, un centro benessere dove continuare l’esperienza di relax.

E poi scendendo lungo le stradine di sassi osservati dagli sbilfs (i folletti carnici) intagliati nel legno insieme a orsi e gufi, si arriva al ristorante Borgo No0mplan dove la mattina è possibile fare anche colazione. Dove anche qui l’accoglienza è la parola d’ordine. E la qualità non è da meno.

Materie prime di stagione, come le verdure dell’orto, le erbe di montagna, i funghi e le piante selvatiche. Sono i protagonisti dei tradizionali piatti carnici insieme al frico, alla polenta, ai formaggi di malga e ai salumi, E alle carni alla brace. La costata alla fiorentina, fiore all’occhiello, ma anche costate, costicine d’agnello e altri tagli, secondo disponibilità. Ricette esplorate con creatività e grande attenzione, quella creatività che reinterpreta e innova ma non tradisce mai in fondo l’anima di quel piatto.

 

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E poi al Dolomiti Village c’è lei. L’ultima autentica chicca di cui vi raccontiamo. La casa sull’albero.

Ma dovrei dire la favola sull’albero. Fate uno sforzo – ma neabche troppo – di immaginazione e pensate a qualche fiaba che si rispetti, alle stanzuccie in legno con le tendine ricamate alle piccole finestre. Alle sedie con i cuori e i copriletti caldi di lana.

Pensate a tanti piccoli cassettini nascosti tra credenze, mensole e pareti. E poi a una scaletta che sale ancora più fino a un soppalco dove la sera ci si accoccola sbirciando ancora fuori le lucine degli altri chalet accesi nella notte.

 

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Costruita su due piani la casa sull’albero abbraccia i due possenti tronchi di un vecchio faggio: è un alloggio fornito di tutti i comfort – bagno, angolo cottura, wi fi, e può essere utilizzata da un massimo di quattro persone.

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Entrate e lasciatevi invadere da quell’emozione di frugare in ogni angolo, di osservare ogni dettaglio, di sfoglaire ogni libricino. E poi di sentire tutta la forza di quel faggio che se ne st lì proprio nel cuore della casa, chee viene voglia di toccarlo e di ringraziarlo di tutto questo.

 

E poi sgattaiolate veloci sopra quel soppalco. Che stanotte sraranno sogni. Ma sogni per davvero.

www.dolomitivillage.it

www.borgonomplan.it