Incontro oggi 18 aprile con i responsabili italiani della Micron Technology, l’azienda multinazionale tra le principali produttrici di dispositivi a semiconduttore al mondo. Il colosso statunitense nelle scorse settimane ha annunciato la chiusura del sito produttivo di Padova e quest’oggi si è incontrata per voce dei suoi incaricati con il presidente della Provincia Sergio Giordani e Paola Berto, consigliera delegata allo sviluppo economico

Intercessione del sindaco

«Abbiamo incontrato il consigliere delegato di Micron Technology Italia Gabriele Bellini, e il responsabile delle relazioni istituzionale Roberto Corradi e al responsabile del personale Raffaele Credidio, ci hanno spiegato come la decisione di chiudere il sito produttivo di Padova si dovuta alla profonda crisi in cui è caduto il settore, specialmente dopo la pandemia”.

Giordani spiega come la Provincia di Padova non abbia alcun strumento per incidere su queste dinamiche e sulla scelta dell’impresa irrevocabile come è stato ribadito. “Abbiamo manifestato la nostra preoccupazione prima di tutto per i lavoratori – spiega Giordani -altamente qualificati, coinvolti e per le loro famiglie e manifestato il nostro dispiacere per una scelta che impoverisce la nostra città, proprio in un settore quello dell’IT, per altri versi molto vivace e che può contare qui sulla presenza di una Università molto attiva nella ricerca in questo campo”.

Niente licenziamenti

Tuttavia I rappresentanti di Micron Technology Italia, hanno sottolineato la volontà di non licenziare i lavoratori, a differenza di quanto accaduto in altri siti produttivi nel mondo, e gli sforzi per andare loro incontro in questo momento congiunturale difficile, offrendo il trasferimento nella sede di Vimercate, vicino Milano e agevolando in vari modi lo spostamento, che è oggettivamente difficile per chi ha una famiglia e dei figli, attendendo ad esempio la fine dell’anno scolastico. “Da parte nostra – Continua Giordani -di fronte all’irreversibilità della chiusura della sede di Padova, abbiamo chiesto uno sforzo aggiuntivo per rendere il meno pesante possibile il trasferimento ai lavoratori che decideranno di spostarsi a Vimercate e il massimo sostegno per quelli che non sono nelle condizioni di affrontare una soluzione del genere”.