A Treviso, tra aprile e giugno, la produzione industriale cresce del +7,8% rispetto al trimestre precedente; a Belluno la crescita è del +7,2%. Sale ulteriormente il grado di utilizzo degli impianti. Previsioni positive anche per il terzo trimestre.

 

Il commento del Presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno, Mario Pozza

“I dati parlano da soli – commenta Mario Pozza, presidente appena riconfermato della Camera di Commercio di Treviso-Belluno: per il manifatturiero dei nostri territori si è appena chiuso un trimestre straordinario, nel corso del quale la crescita di produzione e fatturato ha acquisito ulteriore velocità rispetto alla prima parte del 2021”.

“Non è tanto il rimbalzo a due cifre su base annua a colpirci, in certo qual modo scontato – spiega Pozza – considerato che si rapporta al periodo del 2020 di maggiore blocco dell’attività manifatturiera. E’ piuttosto davvero significativo l’incremento di passo fra il primo e il secondo trimestre: a Treviso la produzione aumenta del +7,8%; a Belluno l’incremento è del +7,2%. Il grado di utilizzo degli impianti si porta a quota 77-78% in entrambe le province. Si allunga ulteriormente il portafoglio ordini, che arriva a garantire 2 mesi di produzione. La ripartenza dell’occhialeria si consolida: oltre l’80% delle imprese intervistate segnala produzione in aumento nel trimestre in esame; riparte anche la domanda estera di macchinari industriali, in aumento per il 75% delle imprese intervistate.”

“Con questi dati – continua Pozza – gli imprenditori bellunesi e trevigiani guardano con ottimismo anche al terzo trimestre: un trimestre che sconterà solo di striscio quella che una volta si chiamava “pausa estiva”, visto che quasi la maggioranza delle imprese intervistate prevede la produzione ulteriormente in crescita”.

“Un sentiment che viene corroborato dall’indagine Ihs-Markit sul manifatturiero italiano, resa nota il 2 agosto – precisa Pozza: anche per luglio il comparto è in forte crescita, sebbene con qualche indizio di rallentamento determinato dai ritardi delle catene di fornitura e dalle pressioni inflazionistiche sulle materie prime”.

“In effetti – avverte Pozza – pur con un quadro statistico così favorevole, non dobbiamo dimenticare i diversi fattori critici che possono condizionare la tenuta nel tempo di questa ripresa: la carenza e i rincari delle materie prime sono un primo fattore, che fatica a normalizzarsi, nonostante alcune previsioni parlino di una ridiscesa dei prezzi entro l’anno. Poi c’è sicuramente l’andamento delle campagne vaccinali a livello mondiale: nelle coperture permangono troppe disparità fra aree geografiche, e i Paesi più vulnerabili, soprattutto fra le economie emergenti, potrebbero innescare una decelerazione della domanda internazionale (oltre che favorire la diffusione di nuove varianti). Permane inoltre una diversa propensione al consumo delle famiglie, a fini di autoprotezione.

Ecco allora – conclude Pozza – che in questo scenario, ancora esposto all’incertezza al di là del positivo momento congiunturale, diventano quanto mai importanti le occasioni offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’opportunità non è data dai tanti soldi in sé, ma dal fatto che questi fondi possano essere focalizzati su progetti di investimento e al tempo stesso di semplificazione ordinamentale, che diano sostegno di lungo respiro all’economia italiana, che la proiettino davvero nel futuro superando non solo la fase pandemica, ma i tanti vincoli strutturali che fino ad oggi l’hanno zavorrata. Certo – aggiunge Pozza – dovranno essere progetti in grado di generare e propagare valore nei territori, con impatti estesi alle diverse filiere. In questa prospettiva, tramite il Presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, abbiamo già sottolineato al Primo Ministro Draghi quanto importante sia la rete delle Camere di Commercio, in particolare nella sua funzione di affiancamento alle imprese più piccole, che devono affrontare la doppia transizione, green e digitale. 

La dinamica congiunturale nelle province di Treviso e Belluno

L’indicatore IHS Markit PMI sul settore manifatturiero italiano sta evidenziando da alcuni mesi una fase di forte espansione del comparto. Questa espansione trova pieno riverbero nelle dinamiche congiunturali delle province di Treviso e Belluno, analizzate attraverso l’indagine VenetoCongiuntura, curata da Unioncamere regionale. Il campione di riferimento, nel trimestre in esame, consta di 1.908 imprese sopra i 10 addetti: 411 quelle trevigiane (cui fanno riferimento 19.600 addetti) e 65 quelle bellunesi (cui fanno riferimento 3.400 addetti).