Ci sono tanta tradizione e passione in quel martello che viene sbattuto per ore da secoli e secoli, fino ad ottenere quelle foglie d’oro che da sempre hanno impreziosito Venezia, tra mosaici, cornici, monumenti e opere d’arte. E’ una Venezia sconosciuta ai più quella presentata stamattina all’assessore al Turismo Simone Venturini, che ha visitato il laboratorio della famiglia Menegazzo, l’unica realtà di battiloro rimasta a Venezia. Il procedimento produttivo si è tramandato identico a se stesso di generazione in generazione, scontrandosi inevitabilmente negli ultimi decenni con la modernità, ma allo stesso modo conquistando attraverso di essa nuovi settori di utilizzo dell’oro “puro”, come la cosmetica o l’alimentazione.