La stagione concertistica 2022/2023 del Teatro Mario Del Monaco si avvia al termine, non senza aver prima regalato al pubblico, come da tradizione, una serata che vede protagonista un fuoriclasse protagonista del futuro del panorama musicale internazionale. Ecco allora che sabato 20 maggio alle 20.30 il palcoscenico trevigiano accoglierà il talento della giovanissima Alexandra Dovgan, prodigio della tastiera che a soli 15 anni ha già debuttato nelle più rinomate sale da concerto del mondo, per un Recital pianistico che si propone come un viaggio tra le pagine della grande scrittura pianistica di Bach, Beethoven e Brahms.

Compirà 16 anni tra qualche mese, ma Alexandra Dovgan vanta già una carriera da concertista di fama mondiale, una maturità sorprendente e una purezza espressiva che hanno conquistato il pubblico di ogni parte del pianeta. Nata a Mosca nel 2007 da una famiglia di musicisti, inizia a studiare pianoforte a quattro anni. A cinque anni entra nella prestigiosa Scuola Centrale del Conservatorio di Mosca, dove continua a studiare con Mira Marchenko. Vince cinque concorsi internazionali e debutta nelle più prestigiose sale da concerto: nel 2018 ha inaugurato il Marinsky International Piano Festival a San Pietroburgo con Gergiev; nel 2019 debutta alla Philharmonie di Berlino e al Concertgebouw di Amsterdam, ricevendo pareri entusiastici dalla critica. Usando le parole del celebre pianista Grigory Sokolov “la definizione di ‘bambina prodigio’ non è adatto alla pianista Alexandra Dovgan, perché questo miracolo non ha nulla di infantile. Ascoltandola sentirete suonare un adulto, una personalità.”

Per il concerto del 20 maggio la giovane pianista russa presenterà un programma che esplora quattro tappe importanti nella storia della musica. Si parte con Bach e le sei Partite: una successione di movimenti di danza che Bach sfrutta per l’esplorazione tecnica ed espressiva della tastiera, con una creatività libera e inesauribile. Si continua con Beethoven, capace di ampliare a dismisura le possibilità del pianoforte, che diviene veicolo di contenuti profondi e personali; nella sonata Op. 81a l’autore prende commiato dall’amico arciduca Rodolfo, ne piange l’assenza e gioisce del suo ritorno. È poi la volta di Brahms, che sente sulle sue spalle la responsabilità di tenere viva la forma classica indirettamente ereditata da Beethoven. La sua Op. 24 è il lavoro di un giovane impetuoso, romantico e rigoroso; sull’armonia dell’antica aria haendeliana costruisce un caleidoscopio di variazioni di eccezionale originalità, complessità tecniche, espressività. Con l’Op. 117, infine, si conosce invece un Brahms anziano e meditabondo, che quasi vaga sulla tastiera e continua a ricercare e sperimentare, portando l’armonia sino ai suoi limiti.

Il prossimo, e ultimo appuntamento, della stagione concertistica del Mario Del Monaco, sarà poi venerdì 26 maggio e vedrà protagonisti Alessandro Carbonare, uno dei maggiori clarinettisti sulla scena internazionale, e il pianista Marco Scolastra, accompagnati dall’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Benjamin Bayl, impegnati in brani di Mozart, Milhaud e Casella.

Prima dell’alzata del sipario, alle ore 19.30, al Ridotto del Teatro si terrà un incontro di introduzione al programma condotto da Mauro Masiero.

I biglietti per lo spettacolo sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Mario Del Monaco e online sul sito www.teatrostabileveneto.it