carabinieri lavoro nero

Sospesa l’attività lavorativa di due esercizi pubblici in centro a Treviso.  All’interno di un ristorante è stata riscontrata la presenza di due lavoratori impiegati “in nero”, di cui uno percettore di indennità di disoccupazione, mentre un altro locale adibito alla produzione e vendita di cibo etnico non aveva provveduto a nominare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, il medico del lavoro e ad effettuare la prevista formazione dei lavoratori sulla sicurezza negli ambienti di lavoro.

Controlli in tutta la provincia

Il Nucleo Ispettorato Carabinieri del Lavoro di Treviso, in una serie di controlli nei settori dell’edilizia, della ristorazione e attività commerciali ha sospeso complessivamente 5 attività (2 per l’impiego di lavoratori “in nero” e 3 per gravi violazioni in materia di sicurezza) e sono state individuate numerose inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Le verifiche hanno interessato l’intera provincia di Treviso per il controllo della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di sicurezza, salute ed igiene sui luoghi di lavoro.

Carabinieri lavoro edile

Anche nel settore dell’edilizia i carabinieri hanno riscontrato numerose irregolarità; durante un controllo effettuato all’interno di un cantiere edile di San Fior è stata rilevata la presenza di un lavoratore straniero intento a svolgere lavorazioni in cartongesso “in nero”, con conseguente sospensione dell’attività lavorativa.

In un altro cantiere del medesimo centro è stata sospesa un’altra attività per il pericolo di cadute verso il vuoto. La stessa violazione anche in un cantiere sito ad Orsago  ed anche in questa circostanza si è provveduto all’immediata sospensione dell’attività sino al ripristino delle condizioni di sicurezza.

180.000 euro di multe

I numerosi controlli effettuati hanno permesso di riscontrare diverse violazioni in materia giuslavoristica a cui si aggiungono quelli di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, a seguito delle quali sono state emesse sanzioni ai trasgressori per circa 180.000 Euro.