Le droghe psichedeliche possono essere assunte tramite microdosing. Questa tecnica si prefigge di non avere ricadute negative sulla salute, ma- sfruttando le qualità delle sostanze psicotrope- mira ad ottenere benefici sulla creatività, sull’empatia, sulla percezione della realtà o su problemi di salute mentale come ansia e depressione.

Tuttavia, di fatto al momento si tratta solo di teorie e non di studi scientifici (e in molti casi tale pratica si scontra anche con la problematica della legalità). In Italia, ad esempio, tali sostanze di fatto sono illegali.

Microdosing: benefici e rischi

In un articolo apparso sul sito di Harvard, il medico Peter Grinspoon prende in esame la problematica alla luce delle sostanze eleggibili a microdosing. Stando allo studioso, in generale potrebbero essere utilizzate tutte quelle che contengono psilocibina (come, per esempio, i funghi allucinogeni).

Tuttavia, non essendoci molti studi su questa tematica, gli effetti sono per lo più ipotetici. La speranza di chi sostiene il microdosing è che possa avere ricadute benefiche sull’umore e sull’empatia, contro l’ansia, la depressione e alcune forme di psicosi e sulla creatività.

Tuttavia, i rischi sono notevoli: il primo è che l’uso di queste sostanze diventi abuso. Inoltre, la psilocibina è sconsigliata in presenza di schizofrenia o disturbo bipolare.