A distanza di pochi mesi da quando l’Assessore alla Protezione Civile della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, ha partecipato alla inaugurazione della nuova sede al VEGA di Marghera, nel veneziano, dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – O.G.S. per il monitoraggio sismico in Veneto, la Giunta regionale del Veneto rinnova con apposita delibera, ai fini di protezione civile, la convenzione con l’Istituto per il triennio 2022-2024.
“L’aggiornamento della convenzione, che avevamo già avviato alcuni anni fa, dimostra come l’intento della Regione del Veneto sia scommettere e impegnarsi al massimo sulla sicurezza e, quindi, sulla prevenzione. Da anni, la nostra Regione si avvale della specifica competenza dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale attraverso una collaborazione per le attività di interesse comune in materia di rilevamento, monitoraggio e studio della sismicità e gestione della rete di monitoraggio e di controllo sismico, al fine del controllo dei fenomeni naturali. Tali attività di monitoraggio sismico del territorio rientrano, infatti, tra le funzioni proprie del Centro Funzionale Decentrato della Regione, strumento davvero rilevante in termini di Protezione Civile”.
Le attività dell’O.G.S., che saranno finanziate con contributo annuo regionale di 200mila euro, saranno definite da un apposito Tavolo Tecnico di Coordinamento composto dalle strutture regionali e quelle del Centro Ricerche Sismologiche dell’OGS.
Il Tavolo Tecnico di Coordinamento si riunirà entro il mese di dicembre di ogni anno per concordare attività e modalità operative per l’annualità successiva fino alla scadenza del presente accordo. La prima riunione del Tavolo Tecnico sarà programmata entro febbraio 2022.
“Tra i vari progetti condivisi con l’Istituto, – ha evidenziato l’Assessore – di recente è stato avviato quello intitolato “Integrazione e sviluppo di sistemi di prevenzione multirischio, anche attraverso reti digitali interoperabili di coordinamento operativo precoce”, nell’ambito del POR FESR, che prevede l’installazione di oltre 300 sensori sismici (accelerometri) nei comuni del Veneto, collegati a un centro di acquisizione dati che, in caso di terremoto, forniscono misure di accelerazione del suolo utili a valutare rapidamente l’impatto del sisma e a orientare gli interventi di Protezione Civile”.