“Quando potremo mettere la parola fine a questo scempio, a questo modo di considerare la vita umana come un accessorio al ‘dio profitto’?” Sono le prime parole del Segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini alla notizia dell’ennesima morte sul lavoro accaduta presso le Fornaci Grigolin. Paglini prosegue: “Ieri siamo stati in piazza a Vicenza per la manifestazione regionale unitaria per la Sicurezza e per la tutela della dignità e per il rispetto della vita umana sul posto di lavoro ed oggi un’altra giovane vita spezzata; siamo stufi di dover contare i morti, di dover limitarci a manifestare indignazione per quelle che non sono tragiche fatalità! Siamo stufi di dover tollerare la leggerezza con cui si tratta il tema della sicurezza sul lavoro, è palese che si sta allentando il presidio e l’attenzione sul sistema di prevenzione territoriale e nelle aziende a maggior ragione con una ripresa alle porte e con la voglia di recuperare il ‘tempo perso’ per il blocco durante la pandemia.”

Marco Potente Segretario generale Filca Cisl Belluno Treviso rimarca: “Ancora una morte, ancora un ragazzo a cui spezziamo il futuro, vogliamo gisutizia per lui come per tutti coloro i quali hanno perso la vita o sono rimasti menomati a causa del lavoro. Si devono accertare le responsabilità e perseguire chi ha sbagliato. Gli strumenti ci sono, vanno rispettati e applicati i contratti collettivi del settore di riferimento firmati da Cigl Cisl e Uil e soprattutto vanno moltiplicati i controlli”

Per questo” conclude Paglini “bisogna investire sui sistemi di controllo, potenziando gli organici dello Spisal, vanno raddoppiati e forse non sarebbe ancora sufficiente, va fatta la formazione a partire dalle Elementari. Per creare cultura della responsabilità servono anni e non abbiamo più tempo se le persone continuano a morire”.