Il borgo delle mele, i sentieri dei petali e il cinema delle nuvole.

E’ la favola di Lana, tra i boschi dell’Alto Adige.

 

Quando si arriva a Lana, piccolo borgo sotto Merano, nel cuore della Valle dell’Adige, la sensazione è quella di Alice.

La macchina va, placida e dolce, come le strade che attraversano i piccoli paesi di montagna. Con le chiese appuntite, le case con le tovaglie ricamate stese al sole, i vecchi che impilano il fieno nei cortili. La macchina va e scende, come Alice, perché Lana è proprio laggiù nell’angolo più a sud di una conca riparata dalle montagne.

I meleti accolgono dai prati. Sembrano mazzetti di velo da sposa che esplodono timidi. Prima radi poi sempre più fitti. Pochi chilometri e intorno è bianco, e sopra è blu cobalto. E l’impressione è proprio questa: di essere finiti in un mondo a parte.

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A LANA, IL PAESE DELLE MELE

Lo chiamano così, il paese delle mele. Questo piccolo centro urbano è per la produzione di mele il più grande e antico comune dell’Alto Adige. 50 milioni di mele l ’Alto Adige, il 10% della produzione europea, e l’1% proviene proprio da Lana.  E’ bello venirci ora, a Maggio, quando i meli sono ancora in fiore e stupiscono con il loro bianco, mentre ci si addentra tra le vie del centro e le delicate fragranze si mescolano all’aria fresca, lungo le strade cinte da negozietti, giardini e ristoranti tipici.

Partiamo da qui. Da una passeggiata in centro (a prova di bambini scatenati) e magari da una sosta ai tavolini di qualche locale dove il must è questo, continuare ad “assaggiare” il paese delle mele: una pagnotta di pane al finocchio, due fette di speck, un bicchiere di sidro di mele proveniente da qualche maso di queste vallate o del mitico spumante di mela, che si produce poco distante da Lana. E poi via zaino in spalla. Alla scoperta di un museo particolarissimo, il museo della frutticoltura. Allestito nella residenza medioevale “Larchgut” racconta attraverso un percorso istruttivo e coinvolgente la storia e le tradizioni di questa attività, con cartografie, riproduzioni e pannelli didattici, e con oggetti e attrezzature originali, addirittura un torchio del 1570 che risulta essere il più antico di tutta la Provincia.

E poi ancora via.

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A PIEDI, IN BICI, A CAVALLO: LUNGO I WAALWEG “DENTRO” I MELETI IN FIORE

Da qui si va per sentieri. Perché Lana – nomen omen – grazie alla sua posizione privilegiata, è davvero il centro di una trama fittissima di sentieri e itinerari che raggiungono i paesini circostanti attraversando un paesaggio fatto di pascoli verdi e pettinati, di boschi di pini mughi, castagni e betulle, su cui qualcuno sembra aver sbriciolato una manciata di chiesette, conventi, cappelle votive; e poi castelli, residenze signorili, e ancora osterie contadine, masi e fattorie.

 

A piedi, in bici, a cavallo, con il passeggino: nel sito www.merano-suedtirol.it/it/lana-e-dintorni/ tutte le innumerevoli possibilità di escursione sono ben segnalate e divise per esigenze e desideri.

Oppure per tema: i sentieri panoramici, come il sentiero dell’Alta Via Meranese, che passa sul confine del Parco Naturale del Gruppo di Tessa, con le viste e i panorami d’alta montagna più indimenticabili, e che offre anche la possibilità di scoprire piccoli rifugi dove riposarsi e deliziare il palato con i piatti della cucina tradizionale; gli artistici, come l’ itinerario scultoreo, che si snoda attraverso l’esposizione di 30 opere d’arte di artisti contemporanei; e ancora i sentieri d’acqua, i particolarissimi Waalweg.

Perché luogo che vai, parola che scopri. E qui vi sentirete a casa quando racconterete la vostra passeggiata lungo un Waalweg. Waalweg, i sentieri delle antiche rogge, cioè percorsi che si snodano lungo gli stretti canali d’acqua utilizzati nei secoli scorsi dai contadini per irrigare i campi. Facili e senza dislivelli importanti, ideali per le famiglie con bambini.

Bellissimi soprattutto in questo periodo, quelli che noi abbiamo chiamato “i sentieri dei petali” perché si addentrano tra i meleti, lambiscono le distese bianche degli alberi in fiore, e poi vigne e orti: se partite da Lana potete provare quello della roggia di Marlengo ad esempio ,che arriva fino alla località Tel passando per i paesi di Cermes e Marlengo (12 km, durata 3 ore). Con tante panchine per fermarsi a contemplare lo spettacolo, punti di ristoro per fare un gustoso break magari fuori, sotto un portico all’aria aperta, e – gioia dei pigri – la possibilità di utilizzare i mezzi pubblici per il ritorno.

 

COME IN UNA FIABA IL LABIRINTO E LA PISCINA AZZURRA

Lana continua a stupire. Prendete la macchina e gironzolate nei dintorni. Fermatevi quando riconoscete un maso o una bottega che vende prodotti tipici e fate incetta di miele, marmellate, formaggi e sacchettini di erbe aromatiche che qualche donna sigilla con amore davanti ai vostri occhi. E poi andate avanti finchè sbucherete sempre come Alice in uno dei piccoli paesi che circondano Lana, e vi troverete davanti a una nuova curiosità. Un labirinto.

Siete a Cermes, dove gli intraprendenti proprietari della tenuta vinicola Kränzelhof hanno creato l’opportunità di avventurarsi tra un dedalo di giardini, vigneti e terrazze naturali, da cui godere di una vista che arriva fino alla conca di Merano. L’intenzione: dare vita a qualcosa di duraturo, che sopravvivesse al tempo, per la famiglia e per i visitatori. “Non si tratta di un’opera compiuta” aggiunge il proprietario, il Conte Franz Pfeil “ il giardino labirinto cresce e noi cresciamo con lui”.

Se invece vi spostate a Gargazzone da maggio potete fare un tuffo nelle acque azzurrissime di una piscina completamente naturale.  2.200 m2 di area balneabile in acqua senza cloro depurata attraverso piante acquatiche che assolvono la funzione di rigenerazione vegetale. Un sistema di riscaldamento a pannelli solari è invece destinato all’ acqua delle docce. Nei pressi della piscina il più grande parco giochi per bambini dell’Alto Adige, con una superficie di 5000 metri quadrati e un vasto assortimento di divertimenti.

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IN FUNIVIA VERSO  IL CINEMA DELLA NUVOLE

Da qui spostatevi a Postal, ai piedi del Monte Monzoccolo e godetevi il panorama con una salita in funivia. Destinazione: un cinema. Sì, un cinema. Si sale fino al piccolo paesino di Verano e da qui si raggiungere con una camminata lo spettacolare belvedere “Knottnkino”, a 1465 metri. “Knottn” in dialetto altoatesino significa “rocce” e “Kino” in tedesco “cinema”: opera dell’artista locale Franz Messner , una terrazza panoramica da cui si gode di una vista mozzafiato.

30 posti a sedere di acciaio e legno di castagno invitano gli escursionisti a riposare e ammirare gli spettacoli che ad ogni ora del giorno questo cinema naturale offre: l’intera Valle dell’Adige, le vette del Gruppo di Tessa, la terrazza del Monte Penegal e il Corno Bianco.

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QUANDO ANDARE: A MAGGIO, TEMPO DI ERBE E LEGGENDE. IN ESTATE TANTE ATTIVITA’ PER BAMBINI

Se venite da queste parti a Maggio, oltre agli occhi all’insù verso i meleti potete tenerli anche giù verso i prati.  Perché fino al 27 maggio qui si celebrano le virtù delle erbe selvatiche, con un programma fitto di iniziative: escursioni per riconoscere le erbe, workshop e corsi di cucina per imparare le loro virtù e il loro utilizzo, incontri per conoscere e riscoprire una cultura tramandata quassù da generazioni.

Se invece state giù pensando all’estate, Lana e dintorni sono una meta ideale per la famiglia, perché da anni le associazioni turistiche intessono (tanto per restare in tema “lana”..) un ricco programma desinato ai bambini e tutto ispirato all’avventura.

Esploratori, pionieri, detective: sul Monte San Vigilio i bambini si inoltrano nel bosco per riconoscere il cinguettio degli uccelli o imparano a seguire le orme degli scoiattoli fino alla loro tana sugli alberi. O ancora, costruiscono una zattera in legno, fanno lama-trekking e salgono in groppa ai pony per un’escursione notturna.Per i più temerari c’è il Wild River Tubing, una discesa con ciambelloni pneumatici lungo un piccolo fiume che scorre accanto al Passirio. E ancora visite alla pescicoltura e all’apicoltura, esplorazioni al labirinto di Cermes, e a fine giornata per i piccoli avventurieri (e per i loro genitori) relax nei centri wellness degli alberghi, che propongono ogni genere di trattamento con i prodotti naturali tipici della regione, dal bagno di fieno e di latte ai massaggi rigeneranti con l’uva e ai peeling alla mela, naturalmente.

 

DOVE DORMIRE: LA RAFFINATA  OSPITALITA’ DELL’HOTEL MUCHELE

E per restare in tema hotel vi segnaliamo l’Hotel Muchele, a Postal. Un hotel di design a gestione famigliare, dove si respira un gusto raffinato in tutte le scelte, dagli arredi alla cucina, ai momenti dedicati al benessere. E anche tanta cordialità, un’attenzione speciale, personale, sentita verso l’ospite. Dietro le belle stoffe delle poltrone e il ricercato design delle camere, dietro la chiccheria delle proposte dei piatti o l’atmosfera esclusiva della spa, qui si sente forte anche tutto quel senso di verità, ospitalità, sincerità che viene dall’essere famiglia.

“Semplicemente ci circondiamo di belle cose, amiamo mangiare cibo di ottima qualità e apprezziamo l’atmosfera piacevole e disinvolta” dicono qui “ Al centro della nostra attenzione c’è l’essere umano con la sua storia e le sue esigenze”.

 

E’ una sensazione di cordiale accoglienza quella che si respira in queste stanze. La stessa che abbiamo respirato lì fuori, insieme al profumo dei boschi, dei meleti e del pane.

Forse la “melaviglia” più bella.

 

www.merano-suedtirol.it/it/lana-e-dintorni/

www.muchele.com

 

 

Estate per bambini a Lana, 2 luglio – 31 agosto

Festa della zucca a Lana, 28-30 settembre

Assaporare l’autunno meranese, 9 settembre – 14 novembre

Festa della castagna a Lana/Foiana, 18 ottobre – 4 novembre