Nei giorni scorsi al centro d’accoglienza migranti ospitato dall’ex caserma Serena di Dosson di Casier si è alzata, come sappiamo, la protesta degli ospiti, controllati da Polizia e Carabinieri, che non volevano essere costretti a fare la quarantena e non volevano restare nella caserma. Lo stesso sindaco di Treviso ha mandato una lettera alla Ministro Lamorgese, di cui vi abbiamo parlato qui.
Tra gli amministratori accorsi sul luogo dei fatti c’è stato pure Davide Visentin, capogruppo di Fratelli d’Italia a Treviso, accompagnato Raffaele Freda, consigliere Comunale a Preganziol. Visentin ha subito tuonato, invocando anch’egli – come Mario Conte – l’intervento di Roma “È necessario che intervenga il Ministro Lamorgese: le regole sono uguali per tutti, i richiedenti asilo devono sottoporsi alla quarantena come è accaduto a chiunque sia entrato in contatto con il virus. Pretendiamo il pugno duro da parte delle istituzioni e l’espulsione immediatamente dopo che avranno trascorso la quarantena nella caserma”.
Sulla stessa linea d’onda anche lo stesso Freda, chiaramente voce in capitolo, essendo il territorio attiguo di Preganziol – così come quello di Treviso –  direttamente coinvolto dalle vicissitudini di un centro d’accoglienza tra i più “chiacchierati”, mettiamola così, di tutta la Regione: “Quanto accaduto è inaccettabile, alle Serena si è davvero oltrepassato il limite. La protesta era già di per sé ingiustificabile ma ora apre una vera e propria questione sulle Serena, che due operatori sanitari siano messi in pericolo dagli ospiti è una cosa che non si può tollerare”.