«La crisi geopolitica sta creando fratture sempre più profonde tra l’esecutivo e il mondo produttivo: Draghi, che è stato nominato, preannuncia sacrifici in nome dell’alleanza atlantica. Ma ha chiesto agli italiani se sono d’accordo?»

Durante la presentazione dell’ultimo Def il presidente del consiglio
Mario Draghi ha parlato di un eventuale embargo del gas russo mettendo, in modo
figurato, gli italiani di fronte a un bivio: “Pace o aria condizionata?”. «Questa è certamente una battuta infelice» commenta il direttore di Casartagiani Treviso «da parte di un presidente del consiglio non sa più come dimostrare la sua sudditanza verso gli Stati Uniti. Ma alle nostre imprese non interessa l’aria condizionata, servono il gas e il petrolio per poter continuare a produrre e mantenere l’occupazione. L’alternativa al gas russo è il gas americano che costa il 30% in più».

Secondo D’Aliberti la linea che Draghi sta imponendo al sistema paese non tiene conto di numerosi fattori e dell’emergenza inflazionistica: «Se è davvero questo che Draghi vuole, di certo non lo vogliono le imprese o i lavoratori. Tutti siamo per la pace, non solo per l’Ucraina ma anche in tutti gli altri Paesi del mondo dove ci dimentichiamo che la popolazione soffre. Ma le altre guerre non hanno un interesse geopolitico per le grandi Nazioni per questo non se ne parla».

L’aut aut di Draghi dimentica un aspetto importante dell’attuale scenario economico: «I materiali che servono per l’edilizia e settori collegati come l’impiantistica stanno subendo giornalmente aumenti dal 6 al 30%, c’è estrema difficoltà anche per l’approvvigionamento: per avere una caldaia dobbiamo aspettare dai tre ai sei mesi, e così vale per molti prodotti» segnala D’Aliberti «Per non parlare della agricoltura dove gli aumenti sono costanti e la disponibilità sarà sempre più scarsa. Draghi ha detto che ci dobbiamo preparare a momenti difficili e a sacrifici. Ma lui che è stato nominato, lo ha chiesto agli Italiani se sono d’accordo?».