Mercoledì 23 marzo alle ore 21, con la proiezione del film Sei Venezia di Carlo Mazzacurati (Italia, 2010, 95’), prosegue nell’auditorium degli spazi Bomben di Treviso la rassegna cinematografica Paesaggi che cambiano, organizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e curata da Simonetta Zanon.

Interverranno alla serata Marina Zangirolami, produttrice, e Paolo Cottignola, montatore.

Che cos’è il sentimento di una città? Sono le sue strade, la luce che la illumina, sono le persone che ci vivono e le loro storie. È tutte queste cose ma anche qualcos’altro, qualcosa che richiede tempo e attenzione per essere colto. Sei Venezia va in cerca di questo sentimento percorrendo la città e la sua laguna, scrutandone gli angoli e i giorni, ascoltando le storie dei suoi abitanti. 

Accompagnati da Carlo Mazzacurati scopriamo sei Venezie diverse, segrete, private, reali, umane, attraverso sei ritratti di gente comune, una cameriera d’albergo, un anziano archeologo, un pensionato di Mestre, un pittore-pescatore, un ladro di appartamenti e un ragazzino, persone che mai incontreremmo, sullo sfondo cosmopolita, mondano, ricco dell’abituale scenario veneziano. Ne esce un’altra città, quella vera, quella di chi continua a popolarla e a nutrirne lo spirito, il sentimento, l’anima.

Un anno a Venezia e in laguna. Da un autunno nebbioso a un’estate, quella dell’anno scorso, particolarmente luminosa. Assieme a Giovanni, Roberta, Ernesto, Carlo, Ramiro e Massimo, sei persone che vivono qui. Sono stato con loro e loro si sono raccontati. Ogni luogo della terra ha una sua unicità, quella di Venezia io l’ho cercata attraverso questi sei esseri umani.

Sullo sfondo scorre l’anno, a ciascuno di loro una stagione, un clima. Si sono susseguiti giorni di sole a giorni di pioggia, il freddo di gennaio a l’afa di luglio, sere limpide ad altre caliginose. Le ambientazioni sono stati i luoghi in cui queste persone vivono o lavorano e gli spazi di terra e di acqua che attraversano: Mestre, l’hotel Danieli, S. Alvise, Murano, un bar vicino a San Marco e Sacca Fisola.

La presunzione e la segreta speranza di questo lavoro era quella di cercare una chiave che aprisse le porte più segrete e invisibili della città, e raccontarla.

Per me, veneto di terra e di provincia, un viaggio alla scoperta di un territorio sconosciuto.

Il film si inserisce nel nuovo ciclo di proiezioni della rassegna, dedicato a Venezia. Spiega Simonetta Zanon: il titolo del ciclo, Venezia, forse, rinvia a un brano di Andrea Zanzotto che in qualche modo ne ha ispirato i contenuti; in programma fra marzo e maggio, cinque opere che guardano a Venezia e alla laguna offrendo prospettive diverse e inconsuete su luoghi che sono fra i più noti, ammirati, visitati, fotografati del mondo.

La rassegna proseguirà mercoledì 6 aprile alle ore 20.30 con Atlantide di Yuri Ancarani (Italia, 2021, 104’), mercoledì 20 aprile alle ore 20.30 con La terra dei figli di Claudio Cupellini (Italia, Francia, 2021, 116’) e si concluderà mercoledì 4 maggio alle ore 20.30 con Intertidal. Barene di Collettivo Confluenze (Italia, 2021, 15’). 

Auditorium spazi Bomben, Fondazione Benetton Studi Ricerche, via Cornarotta 7, Treviso. 

Ingresso unico 5 euro. 

Prevendita: Fondazione Benetton, da lunedì a venerdì ore 9–13, 14–17. 

L’accesso è consentito solo con Super Green Pass e con mascherina Ffp2