Un risultato importante, che apre la strada verso un risultato ancora più importante: l’Ulss 12 Veneziana accoglie con soddisfazione l’esito del lodo arbitrale sulla rinegoziazione del project financing dell’Ospedale dell’Angelo, e valuta se proseguire l’iter giuridico per conseguire un risultato ancora più consistente.
L’azienda sanitaria, ha spiegato il direttore generale Giuseppe Dal Ben, ha dato luogo a tutte le sue iniziative per la rinegoziazione del contratto a tutela del patrimonio pubblico e dei cittadini: “Considerando incongruo il contratto e chiedendone la rinegoziazione – ha detto Dal Ben – ci siamo mossi a tutela del patrimonio affidato all’Ulss 12, e nel solco delle numerose vertenze giudiziarie di cui la stampa ha dato conto. Anche a fronte di questo contesto era doverosa, da parte nostra, ogni possibile azione per riportare il canone pagato dall’azienda sanitaria entro termini sostenibili ed equi”.
Com’era nelle sue facoltà, l’Ulss 12 ha ottenuto che la sua richiesta di rinegoziazione fosse valutata, secondo l’iter indicato dal contratto stesso in caso di controversie, attraverso un “arbitrato”, ed ha ottenuto nei giorni scorsi il “lodo”, cioè il giudizio, dell’apposito Collegio arbitrale: “Il Collegio arbitrale chiamato a giudicare il project dell’Ospedale – ha spiegato il direttore generale – ha riconosciuto l’incongruità del contratto e ha sancito, a partire dalle nostre motivatissime richieste, la necessità di una rinegoziazione. Ha anche indicato la misura di questa rinegoziazione, che secondo il Collegio arbitrale deve portare ad una riduzione del 10% del canone complessivo”. Per la prima volta, si applica la spending review ad un contratto di project.
Il lodo non è ancora definito nei passaggi applicativi ed è in attesa di deposito presso la Camera arbitrale di Roma. Ma l’Ulss 12 Veneziana stima che la decisione adottata dal Collegio determinerà un risparmio di circa 7 milioni di euro l’anno. Il lodo quindi produrrebbe un’economia complessiva, per l’intera durata residua della Concessione, di circa 140 milioni di euro. Un risparmio a cui si aggiungerà, poi, una ridefinizione delle tariffe sui servizi di analisi con un calo stimato tra i 200mila e i 400mila euro annui. In totale circa altri 18 milioni di euro in meno.