Ha spezzato in due la provincia di Treviso per quasi dieci giorni a causa della devastante alluvione che ha messo in ginocchio il Veneto, dalle Dolomiti al mare. E dopo un primo veloce ripristino sono iniziati in questi giorni anche i lavori di l’asfaltatura delle rampe. La riapertura è sempre più vicina. E si parla già di domani

L’Anas ha svolto nelle scorse ore i test strutturali e iniziato le operazioni di asfaltatura. Il tracciato del ponte provvisorio, realizzato alla base del ponte attualmente in ristrutturazione era stato chiuso preventivamente alla viabilità, in via precauzionale, domenica 28 ottobre a causa delle condizioni meteo che comportavano il pericolo di raggiungimento della soglia di allarme. E l’eventuale arrivo di una piena. Nelle ore successive la piena del fiume Piave aveva eroso progressivamente i rilevati di approccio al ponte bailey, non consentendo ai tecnici Anas l’accesso alla struttura del ponte provvisorio. Già dalle prime avvisaglie Anas, come specifica nei propri comunicati, aveva attivato personale e mezzi per mettere in sicurezza tutta l’area. Poi la piena ha spazzato via l’asfaltatura temporanea e il tracciato provvisorio, con i rilevati di accesso al greto del fiume. Ultimata già lunedì 5 novembre la ricostruzione dei rilevati e grazie alle mutate condizioni meteo che ne hanno permesso il consolidamento, da metà settimana sono state avviate le necessarie prove di portanza sulle strutture realizzate. I test condotti hanno dato esito positivo ed oggi è stata avviata l’attività di asfaltatura del tracciato provvisorio di collegamento al Ponte Bailey, a partire dalla sponda di Susegana. Tali interventi procederanno senza sosta fino al rifacimento del piano viabile di tutta la viabilità alternativa. A seguire si procederà con la posa della segnaletica e con l’installazione delle barriere laterali lungo l’intero tracciato. Nel frattempo ci si domanda come sia possibile che una provincia così operosa rimanga spezzata in due a causa di infrastrutture diventate fragili nel tempo. A far paura ora è soprattutto il Ponte di Vidor, come ci spiega anche l’imprenditore Roberto Grigolin.

Intervista a Roberto Grigolin Superbeton