Su delega della Procura della Repubblica di Venezia, nella tarda serata del 24 febbraio,
a Venezia-Mestre e Bari, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della
Compagnia di Mestre, con il supporto dell’Arma territorialmente competente, hanno dato
esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa
dai GIP presso il Tribunale di Venezia, nei confronti di 5 indagati (4 tunisini e 1
portoghese) responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro (art. 110 c.p.), di “rapina
aggravata dall’uso delle armi” (art. 628 co. 1 e 3 c.p.) e “lesioni personali aggravate” (art.
582 e 585 c.p.).
L’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Venezia e condotta, dal mese di
dicembre 2024 a gennaio 2025, dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della
Compagnia di Mestre mediante tradizionali servizi di osservazione e attività tecniche, ha
permesso di attribuire ai predetti soggetti la responsabilità in ordine ai seguenti gravi
episodi criminosi, verificatisi nel famigerato “Quartiere Piave” di Mestre:
– rapina consumata la mattina della vigilia di Natale, ai danni di un cittadino gambiano,
nel sottopasso che collega Marghera a Mestre. In quella circostanza, i 5 indagati
avevano accerchiato la vittima e, sotto la minaccia di un coltello, lo avevano costretto
a farsi consegnare il monopattino a lui in uso. Poco dopo, gli stessi soggetti, nelle
adiacenze della stazione ferroviaria di Mestre, aggredivano brutalmente un cittadino
tunisino ferendolo con un coltello su varie parti del corpo;
– rapina perpetrata il 30 dicembre u.s. ai danni di un cittadino tunisino il quale, dopo
essere stato morso al fianco da un cane di razza “pitbull” aizzatogli contro da due
indagati, veniva ripetutamente colpito con pugni e con una bottiglia di vetro al capo
per sottrargli il telefono cellulare ed il portafoglio contenente la somma di € 220;
– aggressione a un cittadino nigeriano avvenuta la sera del 5 gennaio u.s., durante la
quale la vittima veniva colpita con un coltello da cucina alla testa da uno degli
indagati che aveva con sé il cane sopraindicato.
Nel corso della perquisizione effettuata presso l’abitazione di due indagati, sono stati
rinvenuti i vestiti da loro indossati in occasione della rapina perpetrata la vigilia di Natale,
oltre ad uno sfollagente ed un martello, tutti posti sotto sequestro.
Degli indagati, 3 tunisini sono stati trasferiti presso la Casa Circondariale di “Santa Maria
Maggiore” di Venezia. Al cittadino di origine portoghese, il provvedimento cautelare è
stato notificato presso il carcere di Bari in quanto già detenuto per altra causa, mentre il
quarto tunisino è stato localizzato nel proprio Paese, ove era stato rimpatriato a
gennaio a seguito di provvedimento di espulsione dal territorio nazionale.
Gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.