È stato firmato ieri il protocollo d’intesa per il bando “Rilancio Treviso 2020” progetto per l’erogazione di contributi finalizzati all’avvio di nuove attività produttive nei locali sfitti.
Dopo il successo di “Rilancio Treviso 2019”, che ha contribuito all’apertura di otto nuovi negozi, l’assessorato alle Attività Produttive, d’intesa con il Distretto Urbecom, ha definito il nuovo protocollo teso a promuovere azioni per agevolare la ripresa economica della Città con un contributo di 132 mila euro per attività commerciali, artigianali, agroalimentari e di servizio nel territorio comunale nei locali inutilizzati da almeno tre mesi, privilegiando le aree in cui c’è una rilevante concentrazione di immobili sfitti.
Hanno sottoscritto il Protocollo d’Intesa la Camera di Commercio di Treviso e Belluno che, nello specifico, metterà a disposizione dei partecipanti al bando le iniziative di informazione, formazione e assistenza fornite dal Servizio Intraprendo e dagli uffici collegati; Assindustria Venetocentro, le associazioni Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani e Coldiretti per la consulenza fiscale agevolata (gratuita per il primo anno e con uno sconto del 50% per il secondo); la Fondazione “La Fornace dell’Innovazione” che garantirà incontri di consulenza formativa per l’avvio dell’attività oltre ad uno sconto del 30% per attività di consulenza strategica nei primi 6 mesi e la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari e attività formative. Infine, le società T2i – trasferimento tecnologico e innovazione e Campus Treviso metteranno a disposizione consulenza agevolata e co-progettazione di laboratori di didattica attiva. Inoltre, CNA Treviso, Unione Piccoli Proprietari immobiliari, Trevigianfidi, Canova Cooperativa Artigiana, Consorzio Veneto Garanzia, Fidimpresa, Confagricoltura, Confedilizia, Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari, Confabitare, Confappi, Innovation Future School, Federazione Provinciale Coldiretti, Casartigiani e Confederazione Italiana Agricoltori.
Le spese ammissibili, con riferimento all’anno 2020 (IVA esclusa) saranno quelle di adeguamento funzionale dell’immobile alle esigenze produttive e/o per la ristrutturazione dei locali, acquisto di impianti, macchinari ed attrezzature (comprese quelle informatiche e gli arredi) coerenti con il progetto di impresa, misure concrete per l’incremento del livello di sicurezza nei luoghi di lavoro e per l’abbattimento delle barriere architettoniche oltre che per l’introduzione o il potenziamento di sistemi di qualità ambientale, servizi di consulenza e assistenza connessi alle spese d’investimento e tutti i costi per garantire il servizio di vendita on line e/o per asporto con consegna a domicilio. Altra novità importante sarà il sostegno ai costi del canone di locazione.
Non saranno ammessi i progetti d’impresa che includano anche parzialmente attività di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico, compro oro/argento, sale gioco, sale scommesse e attività che installino apparecchi per gioco d’azzardo, phone center, attività artigianali per asporto alimenti (pizze al taglio, gelaterie, yogurterie, frullerie, kebab, ecc.), negozi self service (distributori automatici), vendita cannabis light, la vendita di armi, munizioni e materiale esplosivo, inclusi fuochi d’artificio, articoli per adulti (sexy shop), sigarette elettroniche.
«Le somme messe a disposizione del mondo dell’impresa per lo sviluppo della Città con il Bando Rilancio Treviso 2020 sono pressoché raddoppiate», «È importante sottolineare come queste somme siano a fondo perduto, senza alcuna restituzione. L’Amministrazione sta continuando ad investire sulla Città promuovendo attività nei locali attualmente sfitti non solo per aumentare l’offerta ma anche l’attrattività. L’incremento delle attività produttive che operano nel territorio rappresenta un volano importante per lo sviluppo e anche per la promozione del tessuto economico. Crediamo che il Bando Rilancio e il Treviso Fund, da poco rifinanziato, siano strumenti importanti in questa fase importantissima di ripresa e per dare slancio al centro storico e ai quartieri».