L’auto negli ultimi anni è diventata sempre più insostituibile ed indispensabile tutti i giorni per lavoro e per le commissioni
quotidiane, compagna indiscussa di viaggi e vacanze. Se è vero che usura e km percorsi su strada ne possono compromettere l’eccellente funzionalità va anche detto che mantenere la propria auto efficiente e sicura nel tempo non è impossibile.

Abbiamo chiesto a Massimo e Massimiliano di Tecnoauto 2 di Treviso, qualche consiglio per mantenere la propria auto in forma più a lungo.

“E’ importantissimo assicurare sempre un livello di manutenzione costante, ciò permetterà di far durare più a lungo i singoli componenti e permetterà una maggior sicurezza ogni volta che ti siedi al volante. Ricordiamoci che un’auto in buone condizioni è un’auto che risparmia ed è un’auto più sicura.

Quali sono le attenzioni da prestare?

Come prima cosa è fondamentale far controllare periodicamente il motore, una scarsa manutenzione può aumentare il consumo di carburante fino al 30%, è importante poi controllare regolarmente la pressione delle gomme e non vanno trascurati gli ammortizzatori. Altra attenzione che spesso ahimè viene dimenticata è un controllo sull’impianto dell’aria condizionata spesso non ci si accorge di piccoli segnali che indicano un mal funzionamento, il periodo ideale è proprio il cambio stagione.

Come si può capire se l’impianto funziona correttamente?

1-clima1È facile verificare il funzionamento dell’impianto di climatizzazione: molto semplicemente si accende l’auto e lo si attiva. Già dopo qualche manciata di secondi si dovrebbe percepire un flusso d’aria asciutta e fresca (circa 8 gradi) dalle bocchette. Se dopo alcuni minuti ciò non avviene potrebbe darsi che l’impianto sia scarico. L’apparato si basa sul flusso di speciali gas che scorrono all’interno di un circuito chiuso di tubazioni e veicolano il calore fuori dall’abitacolo. I circuiti sono a tenuta stagna, ma le inevitabili minuscole dispersioni riducono negli anni l’efficacia dell’impianto. È bene procedere puntualmente al controllo e alla ricarica nei centri specializzati perché altrimenti si tenderà a usare molta più potenza del dovuto per tentare di raffrescare l’abitacolo, con spreco inutile d’energia e aumento di consumi.

Quando è bene effettuare un controllo?

Almeno ogni due anni o ogni 60.000 km sarebbe bene chiedere espressamente di eseguire il controllo sull’impianto di aria condizionata: non è un’operazione prevista nei tagliandi quindi si tende a tralasciarla. È di fondamentale importanza farlo in un’officina qualificata in possesso dell’attrezzatura giusta. Esistono kit fai da te, ma qui si tratta di salvaguardare ambiente e sicurezza personale. Stanno cambiando i gas dei circuiti di climatizzazione. Le auto di nuova generazione montano impianti che non utilizzano più l’R134a, in quanto fortemente climalterante, e con un pesante impatto sull’effetto serra. Proprio per questo una norma europea ha imposto l’utilizzo di refrigeranti meno inquinanti, l’R1234yf. Questo gas è infiammabile, proprio per questo esistono normative specifiche che consentono solo a personale professionale appositamente formato e in possesso di specifico patentino di manovrare questi gas.

Inoltre consigliamo di eseguire un trattamento igienizzante sulla massa radiante clima interno veicolo almeno ogni 6 mesi (autunno e primavera) per eliminare muffe o batteri accumulatesi durante il funzionamento.

Massimo, ci puoi dare dei consigli su come utilizzare correttamente l’impianto di climatizzazione?

Entrando in un’auto che magari è rimasta posteggiata per ore sotto il sole, per prima cosa è consigliabile aprire entrambe le portiere o abbassare i finestrini in modo da creare una lieve corrente che, già dopo pochi secondi, farà abbassare la temperatura.
Una volta acceso il motore meglio far partire solo la ventola e, solo dopo 2 minuti, far girare il climatizzatore a potenza ridotta, per poi aumentarne la potenza fino al livello desiderato. Il sollievo dato dalla ventilazione a volte è più che sufficiente. Evitando di far partire al massimo il getto gelido si evita anche lo stress termico dell’impatto con una massa di aria ghiacciata. Il malessere innescato dallo stress termico può manifestarsi anche a distanza di ore.

È buona norma poi regolare le bocchette di ventilazione per una diffusione uniforme. La differenza di temperatura tra capo
e arti inferiori deve essere al massimo di tre gradi, oltre a questa soglia si inizia a percepire del disagio.

Per il risparmio e per la salute poi consigliamo, durante i tragitti quotidiani, di spegnere negli ultimi due minuti di viaggio l’aria condizionata. Beninteso, non la ventola, che va tenuta accesa. In un viaggio di 20 minuti, è il 10% di tempo (e di risparmio). Disattivando il tasto della climatizzazione, per circa 30 secondi continua a uscire aria fredda, mentre per i restanti secondi la naturale sensazione di refrigerio data dalla ventilazione annullerà il disagio dovuto al caldo.

Oltre al risparmio, va tenuto conto del vantaggio per la salute, perché con questo gesto si riduce notevolmente lo stress dello sbalzo di temperatura dall’interno all’esterno quando poi, una volta arrivati, si apre la portiera.

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