Si cena solo a lume di candela in questa deliziosa locanda di charme immersa nella campagna trevigiana

 

E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tura rosa così importante.

Chissà se avevano in mente questa frase di Saint-Exupéry, Silvio ed Elisabetta, quando tavolo dopo armadio, stoviglia dopo tazzina, hanno dato vita al mondo magico di Rosa Rosae.

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DA DENTRO A FUORI UNA POESIA DI DETTAGLI

 

Avevano di certo tanta passione nel cuore, e anche un talento, un gusto innato nel riconoscere le cose belle. Architetto lui, insegnante lei, intravidero qualcosa di speciale in quel vecchio mulino del ‘500 che dormiva sonnacchioso a ridosso del fiume Meolo, immerso nella campagna trevigiana. E vollero farne una locanda, che fosse, raccontano – un luogo dove stare bene, dove sentirsi a casa.

E’ nato così il ristorante e quattro camere che non hanno nulla da invidiare alla suggestioni della Provenza. E’ davvero un luogo romantico Rosa Rosae. Una locanda di chaeme, come lo hanno definito le Guide.

E’ una poesia di tanti piccoli dettagli che iniziano fuori mentre si raggiunge l’ingresso, con l’acqua del mulino che bisbiglia sotto la possente ruota in legno.  Sull’uscio attendono le belle lanterne accese.

E una luce fioca e delicata accoglie anche dentro con tavoli illuminati sempre e soltanto da candele: tutt’intorno rassicuranti mura di pietra, credenze in legno colme di suppellettili, quadri, servizi in argento, vecchie valigie, pile di libri ingialliti dal tempo.

Tutti oggetti che Silvio ed Elisabetta hanno scelto personalmente, spesso ricordi di qualche viaggio in giro per il mondo.

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TUTTO FATTO IN CASA I SAPORI DEI NOSTRI ORTI E DEI NOSTRI MERCATI

 

Qui è tutto fatto in casa, racconta Elisabetta, con i prodotti dei nostri orti e con tanto tempo trascorso nei nostri mercati. Nessuno chef a Rosa Rosae ma “donne di cucina” , e i loro segreti. Perchè al primo posto, dice Elisabetta, mettiamo la qualità, quella genuina, che conoscevano le nostre nonne.

E così  si comincia con vassoi ricolmi di antipasti, con i formaggi –  locali con qualche incursione francese e piemontese – il pane fatto in casa. E  poi baccalà al vapore, insalata di piovra, di gamberi, rucola e avocado, trippe alla parmigiana.

Poi i piatti della tradizione: la pasta e fagioli, le tagliatelle al pesto, gli gnocchi al ragù. Tra i secondi stinco e porchettone al forno, ossobuco con purè e radicchio, spiedini di manzo alla griglia. E ancora i dolci: l’immancabile tiramisù, la meringata, torta al limone, al tartufo al cioccolato, con frutta e crema chantilly.

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NELLE CAMERE ATMOSFERE D’ALTRI TEMPI

“RosaRosae è una locanda, un’atmosfera, una porta che si apre su soggiorni rilassati e lievi, intensi profumi e delicati silenzi”.

Così recita il sito RosaRosae. Ed è davvero delicatezza la sensazione che ci si ritrova addosso quando si entra nelle camere. Pavimenti in cotto, arredi dai materiali naturali, travi a vista. E poi i letti con i tendaggi in tulle che scendono sopra i cuscini. I tessuti di macramè. Le vasche da bagno, i catini, le boccette di colonia straniera e un leggero profumo di gessi profumati francesi. Fuori la voce dell’acqua. Che di sicuro racconta una storia d’amore.

 

www.locandarosarosae.it

Camera: Euro 140,00 al giorno, colazione inclusa

Cena: Euro 65,00, a persona, bevande incluse