Il municipio di San Donà di Piave (foto di archivio)
Il municipio di San Donà di Piave (foto di archivio)

Si stanno stringendo i tempi per l’avvio dell’intervento di riforestazione urbana che rientra nel progetto “Venezia orientale: il bosco diffuso” di cui San Donà di Piave è comune capofila. Presentato in tandem con il comune di Concordia Sagittaria, il progetto si è classificato al primo posto sui 34 migliori ammessi al finanziamento da parte del Ministero dell’Ambiente.

Da pochi giorni si è infatti cominciato ad attrezzare il cantiere da parte della ditta incaricata dei lavori di abbattimento del pioppeto di via Isonzo, ormai giunto a completa maturazione. Un abbattimento che costituisce il passo preliminare per procedere alle fasi successive che porteranno alla creazione di un ambiente totalmente nuovo in quella specifica area verde.
“Trattandosi di un pioppeto l’abbattimento si potrebbe fare in qualsiasi momento – spiega l’assessore all’ambiente Lorena Marin – ma per cautela abbiamo deciso di posticiparlo ad agosto per evitare qualsiasi problema di nidificazione, sebbene la normativa non lo preveda e comunque là non ci siano specie particolari di uccelli da tutelare”.

Non solo quindi considerazioni tenico-operative fra le ragioni che hanno portato alla decisione di avviare i lavori di trasformazione delle aree verdi di San Donà che secondo il cronoprogramma devono partire a settembre ed essere necessariamente terminati entro marzo del prossimo anno: in tutto le piantumazioni saranno circa 7500, con una densità di 1000 per ettaro.

Il progetto del “Bosco Diffuso” del valore di 485mila euro riguarda la riforestazione di 10,45 ettari, di cui 6,70 ricadono nel territorio di San Donà di Piave. A essere interessate saranno dieci aree nelle zone di Mussetta, via Borgovecchio, via Isonzo, via Carrer, via Revine (con l’ampliamento del parco Fellini) e la frazione di Fossà, per le quali è garantita anche la costante manutenzione per i prossimi sette anni.

Le nuove zone verranno strutturate come un vero parco-bosco con l’inserimento di piante autoctone (tra le specie selezionate: Càrpino bianco, Farnia, Frassino meridionale, Olmo campestre, Acero campestre, Tiglio, Ciliegio selvatico e il Pioppo bianco) e saranno arricchite di vialetti e infrastrutture leggere e con percorsi ad-hoc per persone con mobilità limitata.

«Un parco-bosco rappresenta una tutela per la biodiversità – spiega l’assessore Lorena Marin – ed è fondamentale per ridurre le ‘isole di calore’ e migliorare la qualità dell’aria. Oltre a rientrare nel Paesc (il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima) questo progetto ben si armonizza con tutte le nostre altre azioni in materia di verde urbano, un ambito in cui siamo sempre stati molto attenti a fare scelte massimamente responsabili».