La Protezione Civile di San Dona' di Piave
La Protezione Civile di San Dona' di Piave

Dopo dieci anni la città ha una Protezione civile più moderna e integrata nel sistema nazionale e regionale anche dal punto di vista normativo.

“L’approvazione in Consiglio comunale dell’adeguamento di statuto e regolamento del gruppo operativo comunale dei volontari di Protezione civile era un passo atteso da molto tempo – dichiara l’assessore alla sicurezza Walter Codognotto – e che ha implicato un grande lavoro di armonizzazione con il quadro normativo di riferimento che nell’arco degli ultimi 10 anni era profondamente cambiato, così come ha cambiato pelle anche la nostra Protezione civile che ha saputo affrontare e gestire emergenze anche del tutto nuove come il Covid dando una risposta tempestiva, efficace e che ha trovato il plauso della cittadinanza. Con il nuovo assetto, ora anche formalmente inquadrato, si definiscono meglio strumenti, modalità e ambiti operativi di intervento dei nostri bravissimi e capaci volontari”.

Volontari il cui numero è salito ora a 40 unità effettive, donne e uomini, giovanissimi o lunghissima militanza, altri laureati, ma tutti professionalmente formati per affrontare le varie emergenze – l’ultima in ordine di tempo è la preparazione di un’accoglienza ‘strutturata’ per i profughi ucraini – e di cui una parte è a sua volta composta da istruttori interni dediti alla formazione di nuovi volontari per San Donà o altri comuni. Una risorsa e un vantaggio che pochi altri gruppi di Protezione civile possono vantare e che attira nuovi candidati desiderosi di aiutare gli altri.

D’altronde l’impegno profuso solo negli ultimi due anni è stato più che importante e a tratti anche massacrante.

Tra piene del Piave, la tempesta abbattutasi l’estate scorsa con raffiche di vento a 190 all’ora, e la durissima pandemia, i pre-triage negli ospedali di San Donà di Piave e Jesolo, le assistenze domiciliari, la distribuzione di mascherine, di farmaci o della spesa, la campagna vaccinale, per la Protezione civile sandonatese ha voluto dire erogare assistenza a ogni livello e in ogni direzione per 2.400 giornate/uomo, equivalenti a 10.000 ore di attività.

Questo senza citare gli aiuti portati nei vari terremoti, durante la tempesta Vaia, o l’Acqua Granda nelle isole della laguna di Venezia dove a turno sono stati utilizzati i 4 mezzi speciali, i nuovi 4×4, i carrelli porta idrovore e tende da campo, le 2 barche per il soccorso fluviale, le motopompe e i gruppi elettrogeni di vario tipo in dotazione alla Protezione civile sandonatese.