La solitudine nel matrimonio e nelle coppie di lunga data è una realtà che caratterizza un gran numero di relazioni, soprattutto quando i partner sono legati da molti anni.

Parliamo, infatti, di una sensazione più soggettiva che oggettiva, di una condizione legata alla mancanza di connessione, più che ad un reale isolamento.

Solitudine nel matrimonio e nelle lunghe relazioni

All’interno del matrimonio, nel corso degli anni, i coniugi possono non essere più in sintonia tra loro. Dopo la cosiddetta “luna di miele” in cui esiste solo la coppia, infatti, ogni partner riprende in mano tutto ciò che lo riguarda come singolo individuo: il lavoro, gli interessi, i doveri, le amicizie, i progetti individuali.

Se non si trova un punto d’incontro, se non c’è partecipazione nella vita dell’altro o complicità è facile cadere nella separazione e nella solitudine più totali. L’amore da solo non basta: è necessario sentirsi parte della coppia, avere dei valori, progetti e interessi in comune.

Disconnessione emotiva

Il rischio, dunque, è quello di incappare nella disconnessione emotiva, chiamata anche neglect emotivo. Parliamo di un vero e proprio abuso emotivo, del rifiuto a supportare, creare intimità emotiva e spesso anche solo a parlare o essere interessati all’altra persona.

Questa situazione si può articolare su più fronti: il partner, ad esempio, può evitare di condividere problemi o progetti con l’amato/a, tenendo il proprio mondo esperienziale separato da quello del coniuge.

Ma non è tutto: quando si verifica una disconnessione emotiva non ci si emoziona quando il partner parla di qualcosa che gli/le è accaduto e che reputa importante, non ci si impegna a risolvere i conflitti o non si vuole trascorrere del tempo insieme. Così facendo, dunque, si sfocia, infine, nella mancanza di interesse per il sesso e l’intimità.