All’inizio Eurinome, la Dea di Tutte le Cose, emerge dal Caos, ma non trova nulla di solido su cui appoggiare i piedi. Allora divide il mare dal cielo e inizia a danzare, da sola, prima sulle onde, intrecciandole; poi si sposta verso sud e si accorge che alle sue spalle soffia un vento che le sembra nuovo: con lui, pensa Eurinome, si può iniziare l’opera della creazione.Così la dea afferra Borea, il Vento del Nord e lo stringe tra le mani, ed ecco apparire il gran serpente Ofione che si innamora della danza di Eurinome. Borea è un vento speciale, capace di fecondare le cavalle solo soffiando. Non appena Eurinome rimane incinta grazie al soffiare del vento, si trasforma in una colomba e, volando sul mare, vi depone l’Uovo Universale. È Ofione a covare l’uovo: si arrotola in sette spire attorno al suo guscio e aspetta che si schiuda. Al momento giusto, ecco uscire dall’uovo tutte le cose esistenti, i figli di Eurinome: il sole, la luna, i pianeti, le stelle, la terra con i suoi monti, i suoi fiumi, i suoi alberi e tutte le creature viventi. Sulla terra, dal suolo dell’Arcadia emerge il primo uomo, Pelasgo, capostipite dei Pelasgi*, e poi gli altri uomini. A loro Pelasgo insegna a fabbricare capanne, nutrirsi di ghiande e cucire lunghe tuniche. Nel frattempo Eurinome va ad abitare sul monte Olimpo, la dimora degli dèi. E Ofione? Il gran serpente finisce nelle buie caverne sotterranee a causa della sua presunzione: poiché si vantava di essere stato lui a creare l’Universo, Eurinome lo caccia dall’Olimpo. Tutto qui? No di certo. Questo non è che l’inizio….
*Mito: parola che viene dal greco e che significa in origine “racconto”. Per noi è quasi sinonimo di “leggenda”, ma per gli antichi è qualcosa di più: è la narrazione delle loro antiche storie, di quel che accadde nel tempo lontano di cui nessun uomo può ricordarsi.
*Pelasgi: tutte le popolazioni autoctone che vivevano sulle terre intorno al Mar Egeo prima dell’arrivo degli Elleni