La coltivazione di grani antichi a Sant'Erasmo

I grani antichi tornano a risplendere sull’isola di Sant’Erasmo, nel cuore della laguna di Venezia. Soddisfazione per “Gino e Inda” che nel weekend hanno aperto le porte della propria azienda agricola situata nel cuore di Sant’Erasmo, in via de la Cavana (fermata del battello “Chiesa”) per presentare i frutti del primo raccolto di cereali.

Non un frumento qualunque, ma una coltivazione antica quella del “gentil rosso” un grano di grande valore, nella qualità e nella varietà delle sue proteine. Caratteristica quest’ultima, che col tempo è andata persa negli altri grani a causa della ricerca di alti contenuti gluteimici per resistere alle lavorazioni industriali. I due imprenditori agricoli che da qualche anno hanno acquistato un appezzamento di terra, si sono impegnati in questa nuova avventura, avvalendosi dell’aiuto di un esperto agricoltore padovano che ha dato loro consigli e indicazioni indispensabili per affrontare questa sperimentazione a Sant’Erasmo, meglio conosciuta come “Orto della laguna” proprio per le sue peculiarità produttive in particolare di orticole.

“Abbiamo seminato 2 ettari di terreno con  farro, avena e mais marano oltre che alla varietà di grano Gentil Rosso e con grande sorpresa il terreno ha risposto molto bene donandoci una eccellente produzione che abbiamo provveduto a trasformare” spiega Inda con grande ottimismo.

“Coldiretti è impegnata a tutelare il patrimonio agroalimentare italiano che ha nel grano made in Italy una delle materie prime fondamentali e particolare importanza assumono esperienze come questa di ricerca e tutela della biodiversità ” sottolinea il direttore di Coldiretti Venezia Giovanni Pasquali.  Nell’ambito della cerealicoltura fondamentale è il ruolo dei consorzi agrari che si stanno avviando ad una importante operazione di rilancio.

“Il rilancio del ruolo dei Consorzi Agrari”, conclude Pasquali,  “è oggi legato ad una strategia che richiede una pianificazione nel medio lungo periodo proponendo di realizzare alcuni obiettivi fondamentali: formazione, ricerca, offerta dei servizi e attenzione alle filiere e ai territori. L’impegno deciso da tutti i soci è quello di promuovere non solo i volumi del fatturato nell’ambito di una strategia di crescita imprenditoriale, quanto di sostenere le tecnologie applicate a processi di produzione efficienti e competitivi. L’agricoltura di precisione da sviluppare in collaborazione con SIS (società sementi italiana) e la ricerca assistita in materia di genetica ecologica  possono acquisire i consorzi agrari tra i protagonisti alla guida delle imprese verso le sfide aperte nell’Unione europea in coerenza con la riforma della politica comune che richiede sostenibilità anche in risposta alla crisi climatica. Un modo di operare che mette, a sua volta, al centro della filiera l‘impresa agricola e pretende una diversa professionalità nella predisposizione di contratti per ridurre posizioni di debolezza e acquisire maggior valore aggiunto ai prodotti della coltivazione e dell’allevamento”.