Young people in a proprioception training

I propriocettori sono degli organi che forniscono informazioni sulle posizioni che il corpo assume in condizioni di quiete o di movimento. La tavola propriocettiva, dunque, è uno strumento che permette di educare (o rieducare) i recettori meccanici del piede e degli arti inferiori.

Viene utilizzata quando questo tipo di sensibilità risulta alterata, dove ci sono problemi di equilibrio o per migliorare la postura. È ottimale, ad esempio, in ambito preventivo o riabilitativo, in seguito ad infortuni, incidenti o specifici interventi chirurgici.

Tavola propriocettiva: cos’è e quali sono le tipologie in commercio

Nello specifico, questo tipo di pedana è una tavoletta basculante che permette di eseguire degli esercizi per correggere la postura, potenziare l’equilibrio e per rinforzare la muscolatura. In commercio e nei centri fisioterapici sono disponibili strumentazioni (più o meno) sofisticate, ma anche modelli più classici che vengono utilizzati già da diversi anni.

La tavola propriocettiva tonda, ad esempio, ha un diametro di circa 40 cm e si appoggia su una mezza sfera che crea una certa instabilità. I dispositivi rettangolari, invece, misurano indicativamente 40 x 30 cm e sono fissati sopra un mezzo cilindro che determina a sua volta un senso di instabilità laterale.

Esistono, poi, anche le tavole unidirezionali, quelle doppie (ideali per riabilitare le caviglie), le bipodaliche, quelle in legno, i modelli a semiluna, quelli elettronici e, infine, quelli running.

I benefici del training proceattivo

Allenarsi con la tavola propriocettiva apporta numerosi benefici all’organismo: facilita il recupero articolare, rinforza la muscolatura (anche) dopo un trauma, migliora l’equilibrio e permette di corregge determinati difetti posturali.

E non è tutto: un training di questo tipo, inoltre, è utile in fase riabilitativa, incrementa la tonicità complessiva del fisico ed è ottimale anche in ambito fisioterapico. Gli esercizi che si praticano con queste tavolette, infatti, non gravano sulle articolazioni, ma agevolano gradualmente il recupero funzionale.

Come si utilizza

Prima di iniziare gli allenamenti, è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista per imparare ad utilizzare correttamente la pedana. Gli esercizi, inoltre, andrebbero eseguiti preferibilmente scalzi o a piedi nudi, così da stimolare anche i segnali propriocettivi periferici.

In fase postoperatoria o a seguito di un infortunio, invece, generalmente si prediligono attività in carico e in scarico. I movimenti, dunque, possono essere eseguiti da seduti (ad esempio ruotando le caviglie), ma anche in piedi, alternando il peso sulle gambe.

Una valida alternativa alla tavola è anche il bosu, ovvero una pedana propriocettiva morbida che permette di eseguire esercizi mirati per rinforzare la muscolatura, ma anche per migliorare la propria performance sportiva.