Utilizzato per la prima volta dalla Terapia Intensiva Neonatale del Ca’ Foncello di Treviso un sistema “soft” per il monitoraggio della glicemia in un bimbo prematuro. 

“Un piccolo sensore sottocutaneo, delle dimensioni di una moneta – spiega il primario, dottoressa Paola Lago –  è stato applicato sulla superficie laterale della coscia di un neonato prematuro di meno di un chilogrammo. Il sensore è connesso a un trasduttore di analoghe dimensioni che, via bluetooth, trasmette i valori della glicemia ogni cinque minuti. L’andamento dei livelli di glicemia viene trasmesso attraverso una app dedicata  (Guardian Connect) a un device elettronico (iPod), posizionato vicino alla culla del neonato. Un algoritmo permette di tradurre i valori interstiziali della glicemia in valori ematici. La curva glicemica in continuo – prosegue Lago – è  prontamente visibile al personale di assistenza, medici e infermieri che possono intervenire istantaneamente quando i valori escono dai range desiderati. L’inserzione del sensore è indolore, può rimanere in sede fino a sei giorni”. 

Nei neonati pretermine e di basso peso è fondamentale assicurare il più possibile livelli di glucosio nel sangue nei valori di normalità, evitando così livelli troppo alti o troppo bassi. 

Infatti il glucosio è il principale nutrimento del cervello ed è chiaro che livelli troppo bassi di glucosio possono comportare danni a volte irreversibili.

“Questo sistema – spiega la dottoressa Lago – consente di avere un monitoraggio della glicemia in continuo real-time anche nei neonati di peso inferiore ai 1500 grammi, riducendo la necessità di dolorosi e frequenti prelievi di sangue eseguiti mediante puntura da tallone. Questo dispositivo consente inoltre al neonatologo di intervenire più rapidamente ed efficacemente laddove si dovessero presentare episodi di ipoglicemia o iperglicemia. E’ una valida guida in caso di necessità di terapia insulinica consentendo una più rapida regolazione della velocità di infusione in accordo con i valori glicemici. Questo sistema permette quindi di ridurre gli effetti collaterali a breve e lungo termine di valori anomali della glicemia. Infatti un minor tempo trascorso in ipo o iper glicemia può avere un impatto sullo sviluppo neurologico di questi piccoli pazienti”