Sabato 17 alle 14.30 la seconda edizione della passeggiata urbana per raccontare l’importanza delle zone umide organizzata dal Circolo con altre 11 associazioni locali

 

A grande richiesta torna la camminata nelle zone verdi ai margini della città guidata da ben 12 associazioni e realtà del territorio trevigiano. Legambiente Treviso, GRA – Grande Raccordo Ambientale, Vivere il Botteniga, Stradafacendo, LIPU, Italia Nostra Treviso, Fiab Treviso, Anpi Treviso, Natsper, Fridays For Future Treviso, WWF Terre del Piave e i giovani di Croce Rossa Italiana di Treviso hanno invitato la cittadinanza sabato 17 febbraio alle 14.30 per un pomeriggio di esplorazione delle zone umide, del fiume Botteniga e della Piavesella.

“Esploriamo le zone verdi. Passeggiata nelle zone umide tra fiume Botteniga e Piavesella” prevede un percorso di 4 chilometri che si sviluppa ad anello – toccando alcune future lottizzazioni lungo la Strada Ovest – ed è pensato per tutti i cittadini, famiglie comprese.

Il ritrovo sarà puntualissimo alle 14.15 al prato di San Bartolomeo (parcheggio di Viale della Repubblica 156, dove si trovano CNA, Fressco e Wishing Well) per le registrazioni, mentre la partenza è prevista alle 14.30. Ad accompagnare i cittadini e le cittadine lungo il percorso stabilito – erano oltre 150 i partecipanti alla passeggiata del 4 febbraio 2023 – saranno alcuni rappresentanti delle associazioni organizzanti, che racconteranno la realtà del territorio, tra equilibri naturali, creature in via di estinzione e innumerevoli progetti di lottizzazioni. Il percorso si sviluppa in un anello di circa 4 chilometri tra zone umide, Piavesella e Botteniga e tutto ciò che rischia di scomparire lungo la Strada Ovest, arteria già molto cementificata eppure interessata da ancora nuove lottizzazioni. Il termine della passeggiata è previsto alle ore 17.30.

Malgrado l’apparente poca poesia presente nell’immaginario collettivo, le zone umide sono territori di delicato fascino ma soprattutto di estrema importanza, per motivi fisici, chimici e idrogeologici ma anche biologici, produttivi, educativi, culturali e scientifici. Le zone umide per esempio attenuano e regolano le piene dei fiumi, agiscono come spugne rallentando il deflusso dell’acqua e riducendo il rischio di alluvioni; trattengono nutrienti (come fosforo, potassio e azoto) e altre sostanze chimiche, contribuendo a depurare naturalmente le acque e a mantenerle salubri; sono importantissimi serbatoi d’acqua per le falde acquifere e regolatrici del clima in quanto assorbono carbonio atmosferico. Una verità ormai riconosciuta e incontrovertibile che infatti ha condotto 170 Paesi del mondo a sottoscrivere a Ramsar (Iran), nell’ormai lontano 1971, la “Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale”: era il 2 febbraio e infatti ancora oggi in questa data si celebra la Giornata mondiale delle zone umide.

“Ci auguriamo che anche quest’anno la partecipazione da parte della cittadinanza sarà entusiasta come l’anno scorso, perché purtroppo la situazione Strada Ovest resta drammatica – spiegano Legambiente Treviso e gli altri organizzatori dell’iniziativa. “La protezione delle aree verdi per noi resta prioritaria, ma al tempo stesso non sufficiente: in linea con la Nature Restoration Law europea, firmata lo scorso anno anche dall’Italia, per migliorare sensibilmente la salute dell’ambiente e dei cittadini è necessario anche rinaturalizzare. A questo proposito, sottoporremo le nostre proposte all’amministrazione comunale, a seguito di una condivisione con la cittadinanza in occasione della passeggiata”.