Truffa Specchietto
Truffa Specchietto

Ha inseguito una coppia di turisti danesi 50enni a bordo di un’auto, l’ha fatta fermare e ha cercato di farsi consegnare del denaro, convincendola di come quel denaro gli fosse dovuto perché il conducente, a detta di lui, gli aveva rotto lo specchietto della macchina. Tutto falso.

Secondo i Carabinieri si tratta di un classico caso di “truffa dello specchietto” appunto: il truffatore avvicina la vittima, pretendendo del denaro come risarcimento per avergli rotto uno specchietto dell’auto durante una fantomatica manovra avvenuta poco prima. Questa volta però si trovava a transitare sul luogo del misfatto, nella mattinata di ieri in San Donà di Piave (VE), lungo la strada statale all’altezza di Caposile, una pattuglia della Stazione Carabinieri di Cavallino Treporti (VE) che si stava recando presso il Comando Compagnia di San Donà di Piave.

I militari si sono subito accorti che qualcosa non tornava nell’atteggiamento degli occupanti delle due macchine ferme alla rotatoria e hanno quindi deciso di procedere al loro controllo. Alla vista dei Carabinieri, il conducente di una delle due autovetture risaliva frettolosamente in auto allontanandosi ma veniva inseguito, raggiunto e fermato dalla pattuglia. Si scoprirà così che il guidatore, a bordo di un’Alfa Romeo, modello 147 di colore grigio, era un giovane 22enne, residente ad Adrano (CT) ma di fatto senza fissa dimora, già con un lungo elenco di denunce da parte delle forze dell’ordine per varie truffe. Raggiunta anche la coppia di turisti, che ha presentato poi formale denuncia, si assodava che per il giovane si trattava dell’ennesimo reato di “truffa dello specchietto” messa in atto con una immotivata richiesta risarcitoria e che lo stesso farebbe parte dei così detti “Camminanti” (o “Caminanti”), gruppo nomade diffuso soprattutto in Sicilia.

Scattata la perquisizione personale e veicolare nei suoi confronti veniva rinvenuto un pezzo di cuoio con dei fori dove erano stati applicati dei chiodi nonché un pastello di colore nero, strumenti utilizzati per provocare dei segni e delle rigature alla carrozzeria al fine di dimostrare il falso contatto tra le vetture. Il materiale è stato sequestrato e per il giovane è scattata la denuncia per danneggiamento e tentata truffa nonché la proposta per l’emissione del c.d. “foglio di via”.

L’Arma dei Carabinieri in questi casi raccomanda sempre, e specialmente in questo periodo estivo ai vacanzieri, di non cadere in richieste di denaro fatte per la strada, nemmeno se avanzate con modi suadenti e atteggiamenti apparentemente concilianti, e invita chiunque, su tutto il territorio, si fosse trovato ad avere a che fare con pretese di risarcimento per lamentati danni di lieve entità a seguito di urti stradali, ma dei quali non ci si fosse avveduti, a rivolgersi al Comando dell’Arma più vicino, ricordando che la tempestività della segnalazione può essere decisiva per smascherare la truffa e, soprattutto, in caso di dubbi, di chiamare immediatamente il numero unico di emergenza 112.