Uni4Justice, Università e Tribunali insieme per una giustizia effettiva

La Scuola di Giurisprudenza di Padova coordina progetto con le Corti del Veneto per efficientare il sistema giustizia

 Cosa accade quando i diritti della persona, soprattutto quelli dei più fragili, sono tutelati da norme che non trovano poi un riscontro effettivo nella loro applicazione magari per una lacuna legislativa, o per la loro imperfezione tecnica? Ne abbiamo continua testimonianza guardando ai recenti e controversi fatti nell’ambito del diritto di famiglia, da quello che riguarda i temi della maternità, fino alla tutela dei minori e delle categorie più fragili.

Grazie a un progetto nato a livello ministeriale avvalendosi dei fondi Pnrr è stata da tempo creata da un lato la figura del Funzionario U.P.P. (Ufficio per il processo). Figure professionali provenienti da diverse aree specialistiche che supportano l’attività dei tribunali, e dall’altro lato, a partire dal 2021, si è dato vita ad una iniziativa che vede le università consorziarsi a livello nazionale per fornire supporto scientifico alle attività dei tribunali.

L’Università di Padova è parte di un consorzio che include territorialmente il nordest del Paese, ma anche regioni del centro Italia fino alle Marche, con capofila l’Università di Bologna. La Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Padova è il centro di riferimento del progetto per il Veneto.

Giornata aperta

Il Dipartimento di Diritto Privato e Critica del Diritto ha organizzato una giornata aperta anche alla cittadinanza dove saranno presentati importanti risultati del progetto UNI4JUSTICE, ovvero della collaborazione tra università e tribunali per l’efficienza del sistema giustizia.

«La civiltà di un ordinamento si valuta in base al grado di tutela che viene garantito alle persone, in particolare ai soggetti deboli – spiega la prof.ssa Federica Giardini, responsabile scientifico delle linee di ricerca sulla effettività nella tutela dei diritti delle persone.

Le nostre ricerche sono andate nella direzione della verifica di quale sia la tutela effettiva, quella che viene cioè effettivamente erogata dall’ordinamento alle singole persone, a prescindere dalle affermazioni di carattere formale, in ambiti fondamentali come quello della famiglia e dei minori, delle successioni a causa di morte e quello delle persone fragili (ad esempio gli anziani e i disabili).

Il progetto è stato possibile anche grazie alla collaborazione fattiva delle Corti, in particolare, per quanto ci riguarda, dei tribunali di Padova, Rovigo e Treviso. La sensibilità verso il raggiungimento degli obiettivi di tutela delle persone è infatti un carattere che accomuna tutti coloro che con diverse competenze e funzioni operano nel diritto: professori, avvocati e magistrati.

Abbiamo fatto ricerca scientifica applicata in un campo, quello giuridico, dove questa rappresenta una decisa innovazione, assolvendo così al tempo stesso la funzione sociale dell’Università, quella della terza missione, cioè il dialogo con le istituzioni e il territorio e la diffusione del sapere nella società».

L’incontro

 dal titolo Formazione e applicazione della regola giuridica si terrà venerdì 7 luglio dalle ore 9 nell’aula Magna di Palazzo del Bo a Padova, e vede, in un’ottica sinergica tra loro, oltre agli interventi dei coordinatori scientifici del progetto dipartimentale, prof. avv. Federica Giardini e prof. Paolo Moro, le relazioni di Caterina Santinello, presidente del Tribunale di Padova, Antonello Fabbro, presidente del tribunale di Treviso, Paola Di Francesco, presidente della sezione Civile del tribunale di Rovigo, del prof. Federico Reggio e del presidente dell’ordine degli avvocati di Padova Francesco Rossi (in allegato programma completo).

«I problemi che affliggono il sistema giuridico italiano hanno principalmente inizio nella frequente imperfezione della legge e, più in generale, nella imperfezione della regola giuridica così come essa spesso nasce e si presenta già all’origine. Questo crea problemi successivi di grande importanza anche nelle fasi applicative – dice la prof.ssa Giardini – Una delle possibili soluzioni per garantire una giustizia effettiva e realmente efficace può essere quella di creare – sul modello anglosassone della Law Commission – un organismo di rilevanza costituzionale, del quale sentiamo il bisogno da più di mezzo secolo, che stabilmente si occupi di creare soft lawcioè testi di leggi modello in ogni ambito del diritto e che permetta quindi, se si decide di legiferare in un determinato campo, di avere norme già pronte e tecnicamente adeguate a disciplinare i diversi aspetti della società contemporanea, che è società sempre più complessa».