Abbiamo deciso di affrontare il tanto discusso argomento delle Unioni Civili toccando di giorno in giorno tutto il percorso che ha portato alla definizione del Ddl Cirinnà partendo dall’inizio ottobre 2015 fino agli ultimi giorni.
Quello che è accaduto i primi giorni è frutto di un percorso che ha portato poi alle decisioni che ormai sembrano definitive su quali possano essere i punti accettati ed affrontati dal Governo e quali, invece, sono stati scartati.
Perché abbiamo deciso di trattare questo tema? Perchè per il prossimo numero cartaceo è prevista l’uscita speciale sia sul mensile di Venezia che su quello di Treviso di una approfondita analisi sul tema.
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La mattina del 13 ottobre 2015, è arrivata una intervista interessante al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, sul tema tanto discusso delle unioni civili; da lì a pochi mesi si sarebbe poi scatenato l’argomento su tutti i fronti, ma intanto lo stesso rappresentante del Governo ha garantito che ci sarebbe stato un dialogo aperto:
“Che la legge si debba fare e non si possa rimandare lo pensano tutti, sulla stepchild adoption, cioè la possibilità di adottare il figlio del partner, non puoi dire ‘o così o pomì’. Non ci sarà una posizione del governo su una questione che riguarda la libertà di coscienza. Sul 95% della legge c’è accordo. […] Spero che si possa discutere delle unioni civili senza toni di furore ideologico ma cercando di trovare un punto di sintesi. L’importante è che la legge si faccia. Credo che, nonostante le differenze, ci sia spazio per trovare un punto di intesa”.
Il giorno prima il Consiglio dei Ministri si era radunato per discutere sul ddl Cirinnà e tra i più noti si sono intravisti Renzi, Angelino Alfano, Luigi Zanda e Renato Schifani.
L’incontro era terminato senza nessuna decisione presa ed Alfano aveva preso posizione sulla questione dell’utero in affitto, ritenuta addirittura da lui perseguibile con sanzione penale.
E parlando appunto di utero in affitto, in un contesto che potrebbe essere simile, nei mesi scorsi il campione sportivo Cristiano Ronaldo, portoghese e giocatore chiave del Real Madrid ha raccontato al mondo di suo figlio Cristiano Ronaldo Jr, nato da una mamma surrogata (tuttora sconosciuta) 6 anni fa.
Il bomber ha così commentato: “La gente specula sul fatto che all’epoca frequentassi questa o quella ragazza o che sia ricorso a una madre surrogata, ma non ho detto a nessuno la verità e mai lo farò. Quando Cristiano sarà cresciuto, gli racconterò quello che ho fatto e tutto quello che mi è passato per la testa in quel momento”.
Il portoghese racconta le vicende legate al figlio ed alla necessità di crescere da solo il bambino: “Una madre a mio figlio non serve, gli basto io”.
Matteo Venturini