Vanessa Gravina e Giulio Corso in
Vanessa Gravina e Giulio Corso in "Testimone d'Accusa"

Saranno Vanessa Gravina e Giulio Corso i protagonisti del primo appuntamento de “La Città a Teatro 2023 – 2024”, la rassegna di prosa del Teatro di Mirano: giovedì 16 novembre alle 21.00 il cartellone inaugurerà infatti con “TESTIMONE D’ACCUSA”, tratto da Agatha Christie.

I biglietti per lo spettacolo sono disponibili; fino alla data di spettacolo, inoltre, è ancora possibile acquistare l’abbonamento all’intero percorso de “La Città a Teatro”.

“TESTIMONE D’ACCUSA”, nella traduzione di Edoardo Erba, vede in scena Vanessa Gravina e Giulio Corso, con la partecipazione di Paolo Triestino, e con Yaser Mohamed, Antonio Tallura, Sergio Mancinelli, Bruno Crucitti, Paola Sambo, Michele Demaria, Erika Puddu, Lorenzo Vanità, diretti da Geppy Gleijeses. Le scene sono di Roberto Crea, i costumi di Chiara Donato; artigiano della luce è Luigi Ascione, le musiche sono di Matteo D’Amico, Norma Martelli è aiuto regia. La produzione è Gitiesse Artisti Riuniti, Teatro Stabile Veneto – Teatro Nazionale.

Scrive Geppy Gleijeses: “Esiste la “commedia perfetta”? Forse sì. Secondo alcuni critici è “Il matrimonio di Figaro” di Beaumarchais, secondo altri è “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde. Sul più bel dramma giudiziario però non ci sono dubbi: “Testimone d’accusa” di Agatha Christie. Il gioco non verte tanto sulla psicologia dei personaggi (ci aggiriamo tra simulatori occulti, assassini, grandi avvocati) quanto sulla PERFEZIONE del meccanismo. È infernale questo meccanismo, con un colpo di scena dopo l’altro, in un crescendo raveliano, una battuta dopo l’altra. E la costruzione “giudiziaria”? Impressionante per precisione e verità, come se l’avesse scritta il più grande giudice inglese del secolo scorso. Lo spunto, come spesso accade nelle opere della Christie, parte dalla storia di una donna tradita dal marito più giovane; ed è uno spunto autobiografico. L’autrice fu tradita dal primo marito (di cui però portò sempre il cognome) e sposò poi un uomo molto più giovane di lei. Ma bastasse questo… Il film capolavoro che ne trasse Billy Wilder era assai liberamente tratto – la Christie lo considerava il miglior adattamento cinematografico della sua opera -. Il testo teatrale è assai più asciutto, non concede tregua alla tensione, affonda come una lama di coltello affilatissima (letteralmente) nella schiena di chi osserva. Considerare la “maestra del brivido” un’autrice di consumo è come valutare Hitchcock un cineasta di serie B. Agatha è un genio e tale per sempre resterà. E qui, più che in “Trappola per topi”, più che in “Dieci piccoli indiani” questo diamante luccica in tutto il suo splendore. Naturalmente metterlo in scena richiede un cast di livello superiore e un realismo (non certo naturalismo) rigidissimi. E una dovizia di mezzi scenografici e recitativi. Io l’ho messo in scena con Giorgio Ferrara, un grande e carismatico attore in genere prestato alle grandi direzioni di Festival e teatri, con Vanessa Gravina, bella, bravissima e impossibile, Giulio Corso, uno dei migliori dell’ultima generazione, e altri 9 attori, tutti perfettamente aderenti ai ruoli. Per chiudere (ed essere più chiaro) vi anticiperò due particolari: in scena avremo lo stenografo che scriverà – con il particolare ticchettio – tutti i verbali del processo su una macchina stenografica autentica del 1948 (la commedia è del ‘53), i sei giurati saranno scelti tra il pubblico sera per sera, e chiamati a giurare e ad emettere il verdetto. Buoni brividi a tutti!”

Informazioni di biglietteria

Biglietti e abbonamenti sono disponibili in biglietteria il martedì dalle 16 alle 17.30, il giovedì dalle 12 alle 14, on line su www.miranoteatro.itwww.myarteven.itwww.vivaticket.com e relativi punti vendita con diritto di prevendita.

Abbonamento a sette spettacoli: 100 euro intero, 85 euro ridotto.

Biglietti per i singoli spettacoli: intero € 18,00 / ridotto €15,00 / studenti €10,00 / Riduzione gruppi di studenti solo in prevendita in biglietteria € 8,00 (min 3 persone).