«Dopo le richieste inascoltate di un confronto con il Presidente del Consiglio, l’esclusione del Veneto dallo stanziamento straordinario di 200 milioni per i Comuni dei territori particolarmente colpiti dall’emergenza sanitaria è una beffa e un danno ulteriore per i nostri territori». Queste le parole del sindaco di Treviso e Presidente Anci Veneto Mario Conte che, durante l’emergenza, ha fatto rete con i primi cittadini delle Città capoluogo di Provincia e delle piccole municipalità per raccogliere proposte e istanze.

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«Nella Marca abbiamo avuto 1300 persone ricoverate e uno dei primi focolai nel reparto di Geriatria dell’Ospedale Ca’ Foncello che ha determinato l’inserimento di Treviso, con Padova e Venezia, nella “zona rossa”. Ciò ha comportato, solo per la Marca trevigiana, l’annullamento di eventi e fiere riconosciuti a livello nazionale – basti pensare alla Primavera del Prosecco con le Colline di Conegliano-Valdobbiadene da poco riconosciute Patrimonio Unesco, l’azzeramento del turismo, la perdita di almeno 4.000 posti di lavoro e il rischio di chiusura per il 35% delle attività. I Comuni veneti sono stati dimenticati pur dovendo, quotidianamente, impegnare risorse e pensare a provvedimenti mirati per sopperire alle mancanze dello Stato. Un’assurdità alla quale il Governo deve porre subito rimedio. Noi sindaci siamo stanchi e pretendiamo di essere ascoltati. Chiediamo con urgenza un incontro con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte».