Il cinema sbarca di nuovo in laguna. Dal 2 al 12 settembre si svolgerà la settantaduesima Mostra del Cinema di Venezia, che anche quest’anno è pronta a consacrare le pellicole di alta qualità e a rischiarare fino all’alba le notti mondane del Lido con le sue vagonate di star di Hollywood, e non solo, pronte ad approdare. La giuria quest’anno sarà presieduta dal regista messicano Alfonso Cuaron, premio Oscar nel 2014 per Gravity, e il Leone d’Oro alla Carriera andrà a un grande maestro del cinema francese come Bertrand Tavernier.

Venezia72_CuaronQuesti alcuni presupposti, poi naturalmente a parlare sarà la competizione, i lungometraggi in gara. Quattro i registi italiani pronti a dare battaglia: sono Marco Bellocchio, Luca Guadagnino, Piero Messina e Giuseppe Gaudino. La serata inaugurale, a sorpresa, non è dedicata ad un film di grande richiamo, ma al lavoro del regista islandese Blatasar Kormàkur. I grandi nomi non mancheranno: a cominciare da una esordiente al lungometraggio come Laurie Andersono, moglie del compianto musicista Lou Reed che presenta Heart of a Dog, un film che ha come centro il tema della perdita.

Ci sono poi grandi registi provenienti da ogni angolo del mondo: il russo Sokurov, vincitore del 2011, torna con Francofonia, l’israeliano Amos Gitai con Rabin, the last days, l’egiziano Atom Egoyan con Remember, la carica visionaria dell’eversivo Charlei Kaufman con Anomalisa e Jerzy Skolimosvky che presenterà il suo ultimo film 11 minutes.

Il tappeto rosso è stato già spolverato per i piedi delle innumerevoli stelle del cinema pronte a sbarcare in laguna: assieme al loro film Everest, arriveranno Jake Gyllehaal, Josh Brolin, Sam Worthington ed Emily Watson. La star di Twilight Kristen Stewart giungerà per presentare il fantascientifico Equals, salirà sulla ribalta veneziana anche Eddy Redmayne, fresco di Oscar per La teoria del tutto che recita la parte di un transgender nel nuovo film di Tom Hooper Venezia72_EverestThe danish girl. Molto attesi anche Michael Keaton e Mark Ruffalo con Spotlight (fuori concorso), film che si presterà a numerose polemiche per il tema che affronta della pedofilia all’interno del mondo ecclesiastico.

Esiste un grosso punto di domanda su questa mostra: la presenza o meno di Martin Scorsese che dovrebbe presentare il suo corto The audition (in cui recitano Leonardo Di Caprio, Robert de Niro e Brad Pitt, per intenderci), ma la sua apparizione è in dubbio: sarebbe troppo impegnato con il montaggio del suo nuovo film, Silence.

Marco Mattiazzo

Talenti di casa nostra in concorso, tra maestri e debutti di peso

Si sa già cosa diranno i critici cinematografici stranieri: la mostra italiana presenta quattro film italiani in concorso e così facendo offre una spintarella al proprio cinema. Logico. Ci sono almeno due risposte secche che si possono dare. La prima: presentare in concorso non è quasi mai sinonimo di trionfo finale – basti pensare al 2009, quando in gara c’erano Giuseppe Tornatore, Michele Placido, Cristiana Capotondi e Francesca Comencini, e ci si è dovuti accontentare di una striminzita coppa Volpi all’attrice, peraltro non italiana – anche perché poi a decidere è una giuria internazionale. La seconda: se dovesse fare questa insinuazione un critico francese, si potrebbe rispedirla al mittente dato che a Cannes, quest’anno, ha vinto Jacques Audiard, il nuovo “delfino” del cinema francese, e molto c’è stato da ridire. Alla stampa italiana non spetta il compito di polemizzare ora, ma si può tifare senza ipocrisia per i quattro cineasti di casa nostra.Venezia72_3

Marco Bellocchio è il nome più altisonante, indiscusso maestro, autore di capolavori come I Pugni in tasca, Buongiorno notte, L’ora di religione. Dopo Bella addormentata torna a Venezia e presenta Sangue del mio sangue, un film su una torbida vicenda a cavallo fra il 1600 e i giorni nostri. Il cast è composto da una cerchia di attori tutti fedelissimi “bellocchiani”, tra cui svettano Roberto Herzlika, Filippo Timi e il figlio del regista Pier Giorgio Bellocchio.

Luca Guadagnino, paradossalmente, è più famoso nel Regno Unito che in Italia. Il suo ultimo lavoro, Io sono l’amore, è stato un enorme successo nei paesi anglofoni e ha stabilito il sodalizio con l’attrice premio Oscar Tilda Swinton che è anche nel cast del suo film in concorso, A bigger splash. Una vacanza siciliana a Pantelleria diventerà un gioco a quattro ad alto tasso di tensione e di erotismo.

Piero Messina è un esordiente dalla grande esperienza: è stato a lungo assistente alla regia di Paolo Sorrentino. Presenta L’attesa che mette al centro la Sicilia e un intreccio di relazioni fra due donne e un ragazzo tutte da scoprire. Nel cast la grande attrice francese Juliette Binoche.

Venezia72_SalaNuovaGiuseppe Gaudino, infine, è principalmente un documentarista e torna al lungometraggio a vent’anni da Giro di lune fra terra e mare, film che suscitò un certo scalpore e che Paolo Mereghetti, uno dei più importanti critici nostrani, giudicò un capolavoro. Il suo film, Per Amor vostro, è la storia di una madre di famiglia, interpretata da Valeria Golino, prigioniera di opprimenti doveri familiari.

Ai nostri registi c’è da fare un grosso in bocca al lupo, affinché possano entrare nel Palmares dei leoni d’oro tutti italiani, dove ora figurano nomi del calibro di Monicelli, Rossellini, Visconti, Antonioni e molto recentemente, nel 2013, il Rosi di Sacro Gra. Un trionfo che è già ora di bissare.

I premi italiani nella storia

1954 – Giulietta e Romeo – Renato Castellani
1959 – La grande guerra ex aequo con Il Generale della Rovere – Mario Monicelli/ Roberto Rossellini
1962 – Cronaca familiare – Valerio Zurlini
1963 – Le mani sulla città – Francesco Rosi
1964 – Deserto rosso – Michelangelo Antonioni
1965 – Vaghe stelle dell’orsa – Luchino Visconti
1966 – La battaglia di Algeri – Gillo Pontecorvo
1988 – La leggenda del santo bevitore – Ermanno Olmi
1998 – Così ridevano – Gianni Amelio
2013 – Sacro GRA -Gianfranco Rosi

Foto credits: Asac – La Biennale di Venezia