Thomas Henry in Venezia-Juventus ©Andrea Pattaro/Vision
Thomas Henry in Venezia-Juventus ©Andrea Pattaro/Vision

Oggi Thomas Henry, attaccante del Venezia FC, ha incontrato la  stampa in videoconferenza. Queste le sue dichiarazioni:
“Penso di dover migliorare, anche per la squadra. Contro il Verona è stata dura, ma credo di giocare meglio, adesso, per la squadra. Quando si arriva in un campionato come quello italiano, c’è bisogno di tempo per adattarsi. Ma sto cercando di imparare velocemente e di fare anche meglio. Per il prossimo anno penso di poter migliorare ulteriormente”.
Qual è stata la difficoltà maggiore di ambientamento, affrontando il nostro campionato?
“I difensori e le squadre i generale, perché quando giochi, per esempio, in Belgio, hai più spazi. In Italia invece ci sono squadre più compatte, è difficile trovare spazio tra le linee, e i difensori sono i più forti del mondo. Penso che i giocatori italiani riescano a fare la differenza”.
Quali tra questi difensori, per esempio? E che cosa pensi del livello tattico delle squadre italiane?
“Non sono sorpreso del livello tattico, perché sai che da questo punto di vista le squadre italiane sono le più forti sotto questo aspetto. I difensori più forti? Bonucci, Chiellini, De Ligt, ma tutti i difensori italiani, basti pensare anche a quelli del Milan, hanno un livello altissimo”.
Hai qualche rimpianto per questa prima parte di campionato o sei soddisfatto? E che cosa pensi dei prossimi due match, contro Sampdoria e Lazio?
“Penso che sia stata un’ottima prima parte della stagione, anche se come tutte le squadre possiamo fare meglio. Avremmo potuto fare due-tre punti in più, ma ci troviamo pur sempre a sei punti sopra dalla zona retrocessione. Quanto alle due prossime partite: penso che quella con la Sampdoria sia più importante per il momento specifico della nostra stagione, per poter cioè chiudere al meglio la prima parte”.
Al di fuori del campo come ti trovi?
“Mi piace molto l’Italia in generale, si mangia bene, mi piace tutto. Venezia come sapete è una bella città, abito là e mi trovo bene”.
 E con quali compagni hai legato di più?
“Credo di aver legato con tutti. All’inizio è stata difficile perché non parlando bene l’italiano non era facile parlare con i miei compagni. Ma ho cercato di imparare l’italiano il più velocemente possibile. Non è solamente per il fatto di giocare a calcio il mio arrivo qui, ma anche per l’importanza di imparare molte cose”.
La difficoltà maggiore dal punto di vista del tuo gioco qual è stata? E che cosa manca a questo Venezia per poter fare il salto di qualità, evitare cioè di perdere punti come è successo contro le dirette concorrenti per la lotta salvezza?
“Bisogna giocare bene durante tutti i novantacinque minuti, non un minuto in meno”. Bisogna concentrarsi meglio e questa è stata una nostra mancanza”. 
Qual è stato l’attaccante che ti ha maggiormente impressionato?
“Quando sono venuto in Italia, uno dei miei chiodi fissi era giocare con campioni del calibro di Ribery e Ibrahimovic. Tra gli attaccanti più forti? Penso ad Osihmen del Napoli, ma anche a Vlahovic, per esempio. Quest’ultimo, anche se contro la Fiorentina abbiamo vinto, l’ho trovato un attaccante fortissimo. Penso che per la prossima stagione difficilmente resterà alla Fiorentina.
Qual è il tuo obiettivo personale?
“Voglio essere un attaccante completo, il più possibile, proprio come Vlahovic, e non limitarmi, quindi, a fare solo goal ed assist”.
Durante la pausa natalizia che cosa farai?
“Starò con la mia famiglia, per prima cosa, perché a causa del COVID purtroppo siamo stati lontani, ed ho bisogno di vederla riunita”.