La tensione di mister Zanetti - ©Andrea Pattaro/Vision
La tensione di mister Zanetti - ©Andrea Pattaro/Vision

Alla vigilia del match al Penzo contro l’Inter, mister Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, ha incontrato la stampa in videoconferenza. queste le sue dichiarazioni.
Per prima cosa mister: affronterete l’Inter, squadra in gran forma perché è stata la prima compagine, finora, in campionato, a battere una squadra come il Napoli. Che cosa si aspetta dunque di vedere?
“E’ fuor di dubbio che incontriamo una grandissima squadra, che sta facendo benissimo sia in campionato che in Champions; è una squadra piena di campioni, è la squadra che ha vinto lo scudetto l’anno scorso e quindi chiaramente è una partita, per noi, più difficile del solito. E ne avremo parecchie da qua a Natale, ma le affrontiamo una alla volta come sempre, concentrandoci molto su di noi e poco sugli avversari, perché ovviamente se andiamo a ragionare sulla forza e sulla qualità dell’organico dell’Inter, è normale che sembrano partite proibitive. Però, alla fine, c’è sempre il campo, quindi dobbiamo cercare di fare di tutto per mettere in difficoltà una squadra dal valore assoluto”.
C’è qualcuno dell’Inter che teme maggiormente oppure si guarda da tutto il collettivo? Per non parlare poi di Mister Simone Inzaghi.
“Temo i numero dell’inter, perché basta vedere che hanno il migliore attacco del campionato, hanno una media goal impressionante. L’inter parte da una base dell’anno scorso, che quest’anno è cresciuta in progressione, creando così una squadra di livello altissimo, ma non solamente italiano, bensì anche a livello europeo. Quindi considero il collettivo, che ha creato una grande unione che fa sì che per me questa squadra sia tra le top, si può candidare anche per vincere la Champions League. Inzaghi, poi, è uno dei migliori allenatori in Italia”.
E’ stato detto che il suo Venezia è grande con le grandi, nel senso che ha conquistato 13 punti su 15 con quelle che occupano posti superiori in classifica, ed è stata più dura invece  con le squadre che occupano i piani sotto. Come si spiega questa differenza? E può essere un vantaggio o uno svantaggio?
“Parto dalla fine: vantaggio o svantaggio, alla fine i punti sono sempre uguali. abbiamo fatto punti con squadre insperate e non li abbiamo fatti con dirette concorrenti. Normale che poi dopo, nel girone di ritorno, gli scontri diretti saranno determinanti, se avremo raccolto un bel gruzzoletto di punti. Avevo già detto in tempi non sospetti che vincere gli scontri diretti non basta per salvarsi, bisogna farli con altre squadre ed è la cosa più difficile, perché per esempio la Salernitana ha vinto contro di noi ma non ha vinto con nessun altro, o con pochi altri; è veramente difficile, in questo campionato, fare delle vittorie. Detto ciò è normale che quelle con le dirette concorrenti sono in realtà partite equilibrate, allo stesso livello, con qualcuna anche a un livello superiore sulla carta rispetto a noi; quindi non si può dire che, per noi, sono gare che riusciamo a vincere facilmente. E poi se andiamo a guardare le prime due partite, non le conto per tanti motivi, invece contro Salernitana e Spezia, erano partite in cui come minimo dovevamo fare dei punti, per quelle che sono state le prestazioni, invece poi dopo sono arrivate sconfitte, tutti quanti sapete come. Ma sono sempre sconfitte, ed  è stato sicuramente un problema psicologico e mentale,  attenzione che invece abbiamo avuto al 100% con altre squadre, che, probabilmente ci tolgono un po’ la pressione di dover vincere a tutti i costi, per forza, o di dover imporre il nostro gioco per forza, quindi anche lì subentra anche una questione sicuramente tecnica, perché non lo nego: fare la partita non è uguale che essere ordinati, fare tutto per non prenderle, e giocare negli spazi che gli altri concedono. Questi sono due concetti diversi, che hanno bisogno di caratteristiche tecniche di un certo tipo di questa categoria, e quindi è normale che ci siano delle delle sfaccettature differenti. E’ chiaro che non sarà sempre così, o meglio alla lunga lo spero. E comunque, quello che abbiamo visto finora ci deve servire per crescere, per prendere più consapevolezza nei nostri mezzi, perché noi siamo una squadra, l’ho detto innumerevoli volte, che è sempre alla ricerca di capire bene chi siamo, qual è il nostro livello con chi ce la possiamo giocare e con chi no;  noi abbiamo dimostrato che, a parte i risultati, a livello prestazionale, dopo le prime due partite, e ci metto dentro anche la sconfitta col Milan, siamo sempre stati in partita, ce la siamo sempre giocata con tutti, poi certo si può vincere e si può perdere. Tuttavia, noi  abbiamo fatto un filotto di prestazioni dove l’identità di squadra, dal primo al novantesimo, non è mai mancata; quindi questo secondo me è il punto più importante per avere risultati nel lungo periodo”.
Avete trovato un’importante solidità difensiva, che è senz’altro fondamentale per la categoria.
“Lo dice la logica che è fondamentale, anche perché i nostri numeri offensivi non sono dei numeri straordinari. Se non avessimo avuto questi numeri difensivi, saremmo ultimi in classifica. Questo è un aspetto da cui non si scappa, da cui  una neopromossa come la nostra non può prescindere. Con la Roma abbiamo preso due goal ma ne abbiamo fatti tre, il che non è usuale e semplice per noi. E in fati si dice di qualcosa di straordinario. In virtù di questo, l’aspetto difensivo va ad equilibrare questa cosa. Poter vincere 1-0 come nell’ultima gara sarebbe una grande cosa, per noi. I nostri difensori centrali, indubbiamente, hanno dei grandi meriti, ma credo che sarebbe ingiusto parlare solo di loro, perché la nostra squadra, dal primo al novantesimo, compresi gli attaccanti, fa un lavoro di squadra incredibile, dove c’è un dispendio energetico e una mentalità  che fa sì che i difensori siano più possibili alleggeriti dagli attacchi degli avversari, quantomeno subiamo  molti tiri, per il 95%, da fuori area. Questo significa che è un lavoro di squadra, di reparto,  importante ed eccezionale e che non dobbiamo assolutamente disperdere, perché questa è la nostra base, e poi quando abbiamo la palla noi, sicuramente dobbiamo crescere per tantissimi aspetti, perché ancora dimostriamo di avere molto margine e in più, secondo me, dobbiamo anche crescere con un po’ di coraggio e di qualità”.
L’inter è una delle squadre che segna di più da calci da fermo. Avete lavorato in settimana su questo? E inserirete ancora una volta un attacco “tutta corsa” con Okereke oppure opterete per altre soluzioni?
“Sulla questione delle palle da fermo, vi dico la verità: abbiamo incontrato, nell’ultima partita, la squadra che in assoluto fa più goal in questo modo, che era il Bologna, che ne aveva fatti 7 e andiamo subito 18 calci d’angolo; quindi penso che più allenamento dell’ultima partita non ci sia stato. Noi ci siamo comportati benissimo, anche perché è una cosa sulla quale sicuramente abbiamo lavorato, però con in campo Haps, Vacca, Busio, Aramu, Mazzocchi tutti insieme, diciamo che per la difesa a zona non avevamo molti centimetri; ed era una mia preoccupazione sinceramente prima della partita, però alla fine si sono comportati alla stragrande, perché poi conta molto l’attenzione, la voglia che avevamo noi di non prendere goal rispetto a quella che loro avevano di farne. E questo, a parer mio, ha fatto la differenza. Quella con l’Inter sarà una gara da questo punto di vista simile, ma ancora più pericolosa, perché loro hanno battitori eccezionali, oltre a gravissimi saltatori; quindi dovremo sicuramente riservare un “trattamento speciale” a questa cosa, prestarci di nuovo grande attenzione, perché ovviamente loro sono una squadra tecnica ma anche molto fisica e quindi sono pericolosi sotto tanti punti di vista. Per quello che riguarda l’attacco: come  sempre abbiamo preparato delle cose, delle belle idee; devo dire la verità a guardare l’Inter non è facile trovare dei punti deboli. E’ una squadra che attacca e difende benissimo, nei duelli sono straordinari, cercheremo di metterli in difficoltà con situazioni che abbiamo provato, e non escluso cambiamenti rispetto alla scorsa settimana”.
E questo anche in ottica del match contro l’Atalanta a Bergamo?
“Da domani con l’Inter a martedì a Bergamo, per forza di cose qualcosa dovrò cambiare, sia per le caratteristiche della partita sia per fare di necessità virtù. Mi risulta ad esempio difficile che Vacca possa giocare tre gare in una settimana, così come Johnsen, quindi le scelte le faccio in virtù di questa partita ma valutando anche le cose che, soprattutto davanti, mi sono piaciute nell’ultima gara”.
Chi non potrà essere del match oltre a Ebuehi?
“Maenpaa, perché ha mal di schiena, non è convocato, ma torna Lezzerini. Rientra anche Crnigoj”.
Ha già idea dei buoni propositi per l’anno prossimo?
“Ne avrei tanti. Sicuramente al primo posto c’è la salvezza con il Venezia, sarebbe veramente un sogno, ma vado avanti gara per gara perché c’è già un mese, quello che abbiamo davanti, che mi fa dormire poco. Per quanto riguarda il mercato, cercheremo di fare il meglio possibile: Mattia Collauto e gli addetti sono già al lavoro con le idee abbastanza chiare su cosa fare per cercare di migliorare la squadra”.
C’è la possibilità di andare a prendere in prestito giocatori dalle big?
“Diciamo che, per filosofia, noi non lavoriamo molto con i prestiti, ma lavoriamo con giocatori su cui possiamo diciamo costruire, investirci su, creare dei capitali; però è normale che, nel mercato di gennaio, non è semplice andare ad acquistare dei giocatori, quindi si può anche avere un occhio, appunto, ai prestiti. Ma la cosa più importante è che in questo momento noi dobbiamo pensare anche a quello che probabilmente faranno gli altri, quelli che saranno sotto di noi, perché sono tutte squadre che sicuramente faranno mercato; l’obiettivo è quello di migliorare la squadra, di mettere dentro qualcosa, anche poco ma che possa aumentare il livello, perché altrimenti sapete come la penso: prendere per prendere non l’abbiamo mai fatto e anche l’anno scorso questa scelta ha pagato; quindi piuttosto si continua a lavorare sul gruppo, e si fa di tutto per farlo crescere, perché altrimenti si crea confusione e non è questo il nostro modo di lavorare. Poi è chiaro che se ci saranno delle opportunità, dove realmente andremo ad alzare lo spessore tecnico della squadra, sicuramente la società può essere che ci faccia un pensiero”.
Per concludere: domani giocherete in uno stadio da giorni sold out. Indubbiamente molti verranno a vedere l’Inter, ma di certo non mancheranno i vostri sostenitori. che atmosfera prevede?
“Sarà stupendo. Anche perché l’abbiamo già provato e quindi so di che cosa si tratta: è una cosa di cui abbiamo già parlato altre volte ed è una cosa per noi troppo importante, perché il nostro è un tipo di stadio che si presta ad essere il dodicesimo uomo in campo, quindi per noi andare in campo, in casa, con questa atmosfera, è sicuramente una spinta in più e ne abbiamo bisogno, visto lo spessore della squadra che andiamo a incontrare”.