Nanì in Venezia-Empoli. ©Andrea Pattaro/Vision
Nanì in Venezia-Empoli. ©Andrea Pattaro/Vision

Questo pomeriggio, in videoconferenza, è stato presentato ufficialmente Luis Nani, nuovo giocatore del Venezia FC.
Nani è stato introdotto dal DS lagunare, Mattia Collauto.
“Stiamo parlando di un giocatore di altissimo livello che ha avuto la forza di accettare la nostra proposta. anche in poco tempo si è sviluppata quest’opportunità, ci siamo fatti anche due risate prima di arrivare al dunque. Darà sicuramente grande spessore nel raggiungere il nostro obiettivo, può solo far bene alla nostra squadra. Luis può rappresentare al meglio la nostra esigenza di dare spessore in campo e nello spogliatoio. e lui si è presentato benissimo, il mister lo ha messo in campo subito ed ha dimostrato di essere un giocatore determinante. Alla fine è il campo che dà delle risposte, e credo che lui le abbia date immediatamente, senza pensare al se e al ma, ha fatto quello che interessa a noi e a questa squadra: di prendersi le responsabilità nei momenti difficili. Ed è quello che lo ha reso un giocatore veramente importante in questi anni. siamo veramente felici e speriamo continui così. sul resto del mercato, ieri il presidente Niederauer ha fatto già il punto. Non siamo lontani dal definire certe cose, mancano ancora quindici giorni. dobbiamo stare attenti al mercato in uscita, perché con il COVID è una situazione molto delicata. Siamo vigili. Se possiamo fare qualcosa lo faremo, ma solo per migliorarci. E’ una situazione in totale evoluzione. quanto a Ullmann, altro terzino sinistro: abbiamo fatto una valutazione tecnica in base a quanto stiamo vedendo, perché Molinaro non può essere impiegato in tutte le gare, Haps ha avuto alti e bassi in base ai problemi fisici, quindi abbiamo scelto di coprirci con un giocatore affidabile, perché ha sempre giocato, ha molti minuti nelle gambe, c’è stata questa possibilità di prenderlo e ne abbiamo approfittato”.

Quindi è stata la volta di Nani.
Luis, innanzitutto: dal direttore Collauto a Mister Zanetti al Presidente Niederauer, tutti hanno detto che il tuo ingresso in campo ha subito fatto la differenza. Da che cosa è dipeso? Dalla tua esperienza oppure da che altro?
“Io credo che la voglia di fare bene sia stata ciò di più importante in quella partita. Non ho fatto ancora tanti allenamenti nella squadra, so che mi devo allenare di più per dare il mio meglio. Aspetto di lavorare di più per aiutare la squadra in tutto quello che è possibile, perché sappiamo che è un momento difficile, dobbiamo essere più forti mentalmente per raggiungere quello che il club necessita in questo momento”.
Che cosa ti ha portato qui a Venezia?
“Il progetto. E’ un progetto bello, ambizioso. Io sono un uomo del calcio, voglio sempre stare in una squadra dove c’è la mentalità di fare sempre meglio. ho visto questo progetto di buon occhio, e in questo momento penso solo a giocare e ad aiutare i ragazzi giovani per essere una squadra più forte in avanti”.
Quali sono le prime impressioni che hai avuto?
“Il gruppo è stato fantastico, mi ha accolto molto bene. E’ un gruppo giovane, ben disposto, con tanta energia, c’è la possibilità di fare molto bene giorno dopo giorno, c’è un margine di miglioramento molto grande. Io sono contento per questo, perché il mio lavoro è quello di portare qualcosa id più per la squadra, specie, come detto, ai giovani. E’ più facile quando il gruppo è disponibile, con tante energie e qualità. Adesso dobbiamo stare tutti insieme, uniti”.
Hai giocato in tanti club importanti. Com’è stata in particolare l’esperienza negli States?
“E’ stata spettacolare. Mi sono sentito molto bene fisicamente, sono stati tre anni meravigliosi che mi hanno dato molta motivazione, per fare ancora, per molto tempo. So che c’è tanto lavoro davanti, ma non mi spaventa, con il lavoro tutto è possibile”.
Eri mai stato a Venezia prima?
“No, questa è stata la mia prima volta. Voglio avere tempo per conoscerla”.
Che cosa pensi del ritorno di Cristiano Ronaldo al Manchester United?
“E’ un bel ritorno, in una squadra che lui conosce molto bene, un club che è intenzionato a fare molto bene. Cristiano, che conosco molto bene , si sente a casa”.
Che cosa pensi dello spareggio per andare ai mondiali Italia-Portogallo?
“E’ un caso molto serio, perché sappiamo che l’Italia è una squadra contro cui è sempre difficile giocare. Tutto può succedere, vediamo come va questa partita”.
Com’è il tuo rapporto con Cristiano Ronaldo, dentro e fuori dal campo?
“Molto buono. Ho giocato tanti anni con lui, specialmente in Nazionale. Poi nel Manchester sono stati gli anni più importanti, lui mi ha aiutato molto con la lingua straniera, a parlare inglese. E’ importante quando arrivi da un paese straniero che qualcuno della squadra ti aiuti. Ogni tanti ci sentiamo al telefono, ma in realtà non parliamo tanto, perché lui è una persona di poche parole”.
Tra tante vittorie qual è quella di cui vai più fiero?
“Quando ho vinto l’Eurocup, perché quando giochi per il tuo paese è speciale. Sai che giochi anche per gli amici, la famiglia, e quando vinci provi qualcosa che non puoi spiegare”.
Hai qualche rimpianto nella tua carriera?
“Avrei voluto giocare la finale contro Barcellona, in Champions League a Wembley. Abbiamo commesso tanti errori, facilitando gli avversari. Aspettavo di giocare come titolare, ma il mister ha deciso che dovevo essere l’arma segreta quel giorno”.
Quali sono i tuoi ricordi dell’esperienza alla Lazio?
“Sono molto buoni. Quando ero alla Lazio, i tifosi, la gente, la città, hanno accolto molto bene me, la mia famiglia. Sono grato ai tifosi per questo. Il club mi ha trattato molto bene, con tanto rispetto. Il gruppo, tuttavia, era già solido e ben formato quando sono arrivato, con giocatori di grande qualità, quindi ho potuto trovare poco spazio in campo: solo per questo mi spiace, perché volevo giocare di più. Avrei potuto fare di più, ma ho comunque avuto la possibilità di fare una buona esperienza”.
Come stai fisicamente a livello di condizione?
“E’ un po’ complicato, nel senso che ultimamente ho lavorato da solo, che ovviamente è diverso che lavorare in squadra. Quando sarò al meglio? Non lo so, spero il più rapidamente possibile. Partita dopo partita si potrà vedere chi sono”.