Nsame in conference-call
Nsame in conference-call

Oggi è stato presentato ufficialmente, in videoconferenza, Jean Pierre Nsame, nuovo attaccante del Venezia FC.
Il giocatore è stato introdotto dal ds lagunare, Mattia Collauto.
“Jean Pierre è qui per dare spessore al nostro reparto offensivo. Arriva da un infortunio abbastanza serio ma si sta riprendendo bene. E’ indiscutibile però er i numeri che ha prodotto negli ultimi anni, e quelli sono gli unici che contano. siamo riusciti ad avvicinarlo, credo che lui sia rimasto piacevolmente attratto dalla nostra squadra e dal nostro percorso, il che è reciproco perché il suo arrivo serve a colmare il gap ed essere completamente competitivi. Henry è in crescita, Okereke sta trovando continuità, Nsame è sicuramente un’arma in più”.
Poi è stata la volta di Nsame.
Innanzitutto Jean Pierre: che cosa ti ha convinto ad accettare la proposta del Venezia FC?
“Sono stato convinto dal progetto che penso sia molto ambizioso. ho parlato con il mister che mi ha convinto. a me piacciono fare grandi cose e raggiungere grandi obiettivi e penso che quello del Venezia sarà tale. Sono molto contento di essere qui”.
Che cosa puoi dare, a livello di mentalità, a questa squadra?
“Sono molto focalizzato sulla performance , sul vincere in campo trascinando anche i compagni di squadra. Penso che anche giocatori come Nani possano fare altrettanto per la squadra”.
Come stai fisicamente dopo questi mesi di infortunio?
“Sto svolgendo un lavoro specifico. Sono contento dei risultati e dei progressi che sto facendo, spero che questo infortunio sia presto una cosa definitivamente passata”.
Tu ti vedi più centravanti oppure rendi di più vicino ad una prima punta fisica come Henry?
“Per me è uguale: Henry è un giocatore alto, con un fisico importante. Sono capace di adattarmi alla volontà dell’allenatore”.
In passato avevi detto che ti piaceva molto Benzema. Attualmente, quali sono gli attaccanti della serie A di oggi da cui trai maggiormente ispirazione?
“Zapata dell’Atalanta, Vlahovic della Juventus, ma in realtà mi ispiro a tutti gli attaccanti della storia di Milano, del Venezia e della Salernitana. Vorrei poter “rubare qualcosa da chiunque”.
Quali sono i tuoi ricordi della Roma, contro cui hai giocato negli Young Boys, ed è stato il tuo primo contatto con il calcio italiano?
“Sono state partite difficili, anche se nella prima gara ho segnato un rigore. Volevo dimostrare di essere in grado di segnare. Tra la prima e la seconda partita mi ero accorto di aver fatto progressi”.
Qual è la tua caratteristica che pensi possa fare la differenza rispetto agli altri?
“Non mi piace definirmi con una sola caratteristica, perché lo trovo riduttivo. Osservo molto gli avversari, i loro punti deboli. Amo giocare in profondità e difendere”.