Venezia-Modena, mister Paolo Vanoli - foto Andrea Pattaro @Vision
Venezia-Modena, mister Paolo Vanoli - foto Andrea Pattaro @Vision

Alla vigilia di Venezia FC-Perugia, mister Paolo Vanoli, allenatore dei lagunari, ha incontrato la stampa in videoconferenza.

Mister Vanoli, innanzitutto: contro il Perugia avrete la possibilità di festeggiare assieme ai vostri tifosi la salvezza appena ottenuta, ma anche di giocarvi qualcosa in più. Un Venezia che quindi potrebbe dare al proprio campionato un’ulteriore nota positiva proprio in questo finale di stagione. Invece di fronte vi troverete una squadra letteralmente con l’acqua alla gola. Una partita quindi aperta a diversi scenari, ed in questi che tipo di squadra vuole vedere in campo domani?

“Io penso che sia una fortuna arrivare oggi a preparare una partita molto difficile, perché il Perugia è una squadra che si gioca il tutto per tutto per salvarsi, ma come del resto noi per i playoff. Noi dobbiamo guardare a noi e alla nostra squadra, non agli altri, l’ho sempre detto. Il nostro sogno, domani, lo dobbiamo andare a prendere. Sarà una partita difficile perché si contrastano due squadre con una psicologia diversa. Dovremo essere bravi a sfruttare la serenità di essere salvi da un lato, e la fame di andare ai playoff dall’altro. Dobbiamo chiudere in casa nel migliore dei modi, perché il pubblico se lo merita. Voglio vedere una squadra tosta, che ha cambiato mentalità, per raggiungere un sogno. All’andata, ricordiamolo, abbiamo perso l’unica gara che non dovevamo perdere”.

Anche in serie B come praticamente in tutti i campionati calcistici, e non solo, vediamo classifiche che cambiano extra campo di continuo. Adesso la Reggina è a quota 47. Che tipo di valutazione fa da addetto ai lavori su questa situazione che in generale si sta creando nel calcio, nella quale non si sa mai bene in quale situazione di classifica ci si trova?

“I giocatori, comunque la Reggina si meritano tutti i punti che hanno, perché quando conquisti punti sul campo te li meriti. Quello che deve cambiare è il sistema, perché non si può vedere di continuo che tolgono e mettono punti Non capisco perché ad esempio in Inghilterra tutto questo non succede. Anche perché poi ci vanno di mezzo i giocatori e l’allenatore. E’ un problema a livello anche psicologico, anche per chi ci deve giocare contro. Questo è un sistema che va assolutamente migliorato, per il bene del calcio. Sono del parere che i punti della Reggina non sono questi, ma tutti quelli che ha guadagnato sul campo”.

Dal punto di vista emozionale, per il percorso a ostacoli che avete affrontato, che effetto le fa non dover nominare più la salvezza? Ci sono stati in passato anche giocatori del Venezia che hanno allenato la squadra ma non sono stati altrettanto amati come quando erano in campo, anzi sono stati contestati.

“Per me, e ringrazio anche il mio staff per questo, è stata una cosa grandiosa. Ho trovato difficoltà che non mi sarei mai immaginato, viste da fuori. Ma il mio carattere è quello di mettermi in gioco, sennò non avrei preso una squadra che si trovava ultima in classifica. Abbiamo capito gli errori e piano piano ne siamo usciti. La mia preoccupazione era quella del calendario. infatti, le ultime partite sono talmente difficili che, per la squadra che siamo, che come ho già detto non è costruita per battagliare, ho spinto per uscire prima, dal discorso salvezza. Squadre come l’ultima che abbiamo affrontato, il Il Cosenza, sono abituate da due anni a fare queste finali, per dire. Io ho fatto i complimenti ai miei ragazzi per la partita di Cosenza, hanno fatto una grande prestazione contro una squadra che si giocava tutto, come sarà domani. Il goal subito al novantesimo? Fa parte del contesto. E per quanto riguarda invece il Perugia: le squadre di Castori le conosco, ti assalgono. Domani non sarà, inizialmente, una gara spettacolare, ma se vogliamo crescere dobbiamo fare diversi tipi di partite. Il bello della serie B è proprio questo, e tu devi costruire una squadra capace di capire gli stili diversi”.

Sulla salvezza, qual è stata la sua senzazione di averla ottenuta “sul divano” e non sul campo?

“Come ha detto Spalletti, che sembrava non gioisse per lo scudetto: “Un allenatore non ha  ha il tempo di gioire, perché finto questo deve pensare a qualcosa di più importante”. Ha ragione. Te la godi un attimo che già pensi ad altre cose, a come migliorare. Quello che ti ha dato la salvezza è che hai due settimane per preparare al meglio il futuro. Il peso ce lo avevo anche in relazione a tutto questo. E quando parlo di futuro, mi riferisco anche al settore giovanile, non solo a quello della prima squadra. Finito uno parte un altro, voglio che lo capisca la mia squadra”.

Che voto dà alla sua squadra e alla stagione?

“Il nove se lo merita, penso. Con tutto quello che dicono fuori, quando ti trovi sotto devi saper giocare e avere sempre la testa concentrata. Io, invece? I voti non me li do, perché aspetto di vedere a fine carriera quale sarà il mio voto. Dovremo essere bravi ad arrivare al nove e mezzo”.

A proposito di futuro, quale pens ache possa essere il suo, mister Vanoli?

“Io ho ancora un anno e mezzo di contratto. Poi voi sapete che nel calcio nessuno è infinito. Il lavoro di un allenatore bravo è quello di lasciare in costruzione qualcosa di importante, come ha fatto Conte alla Juventus, per fare un esempio. Ho la fortuna di avere un direttore che mi stima e con le mie stesse vedute”.

Tornando al Perugia: che avversario si aspetta, con due quinti molto forti come i vostri?

“Sarà una partita in cui bisognerà stare attenti ai primi 25 minuti. Ci troveremo di fronte una squadra aggressiva, che conquista le seconde palle, sporca il gioco. Castori l’ho sempre ammirato, il perché lo dice la sua storia. Lì dovremo essere veramente bravi, di fronte a una squadra con ottimi giocatori. Dobbiamo, ripeto, sì conoscere le caratteristiche degli avversari, ma basarci sulle nostre. All’andata, appena siamo entrati in campo, 2-0 per loro. Questo ti fa capire come allena Castori. Io di questo campionato ho proprio la fotografia del Perugia”.

Che giocatore ha scelto per sostituire Johnsen?

“Giocherà Pierini”.

Gli altri come stanno?

“A parte i lungodegenti, tutti a disposizione.” 

Visto che ha parlato del settore giovanile: la Primavera ha fatto una grande rimonta. 

“Quando parlo di responsabilità, è normale che tutto giri attorno alla prima squadra, perché è da là che arrivano gli introiti; parlo di responsabilità più che altro perché, salvandoci, il settore giovanile può pensare a programmare. Soncin ha fatto un ottimo lavoro, ma penso anche alla finale di Coppa Italia del settore femminile. Per quello dico bravi a questi ragazzi, dietro di loro c’è una vera e propria macchina, ed è bello responsabilizzarli da questo punto di vista”.