Alla vigilia di Venezia FC-Virtus Entella, l’allenatore dei lagunari, Paolo Zanetti, ha tenuto il consueto punto stampa, in conference-call.
“Recuperiamo Biarkason e Rossi, ma purtroppo porto una brutta notizia: Crnigoj starà fuori per tre-quattro settimane a causa di un problema muscolare. Da questo punto di vista, quest’anno non siamo stati molto fortunati. Spero di recuperare Forte, non ancora al 100%, che la scorsa partita non ha giocato a causa di una fascite plantare. Ha un problema che va gestito, è riuscito ad allenarsi, ma la prima parte della settimana ha riposato, devo insomma vedere se terrà il carico, altrimenti sarà pronto Bocalon”. 
Che cosa pensa dei prossimi avversari dell’Entella?
“Sarà una partita molto difficile. Loro vengono da quattro sconfitte consecutive, quindi verranno al Penzo con la fame di chi deve fare per forza risultato, e in più devo dire che, guardando le partite ho visto una squadra viva, una squadra che gioca a calcio, propositiva, che da quando è arrivato il Mister,  che stimo molto, la squadra ha comunque cambiato pelle: hanno fatto molte vittorie consecutive, ma poi dopo hanno avuto nuovamente un periodo negativo. Però, secondo me, hanno raccolto meno di quello che hanno dimostrato con le prestazioni. Quindi dobbiamo stare attenti, perché per noi sicuramente è un’opportunità per dare continuità di risultati, e per continuare nel nostro cammino in classifica, e magari per cercare di avvicinarci a chiudere la pratica salvezza. Questa è una partita importantissima, non ci mancano molti punti, ed abbiamo sicuramente l’opportunità di mettere un bel mattone. Quindi servirà grande attenzione, grande fame anche noi allo stesso tempo, grande rabbia e mettere in campo di quelle che sono le nostre capacità, nostre certezze che in questo momento stiamo ripassando di avere, perché abbiamo avuto una continuità importante. E questo va detto, perché se abbiamo fatto tanti punti nelle ultime quattro partite, significa che stiamo facendo bene, anzi tanto bene, quindi dobbiamo continuare per questa scia, continuare d’inerzia perché poi il calendario subirà una variazione importante, nel senso che andremo ad incontrare le prime otto del campionato. Ma le gare in B sono tutte difficili. Ho premuto su questo tasto, ma sono sicuro che i ragazzi hanno recepito che domani metteranno in campo la solita attenzione”.
Mancando Crnigoj, sarà l’occasione per vedere dal primo minuto Dezi?
“Sì, potrebbe essere; devo anche dire che, dopo questa partita, avremmo di nuovo delle gare ravvicinate, quindi penso che il suo momento non sarà molto lontano. Chiaramente poi ci sarà anche per Svoboda, per tanti altri giocatori, perché ci dovrà essere una sorta di ricambio, anche per per per far rifiatare qualcuno, che è impensabile che possa arrivare fino a fine anno giocando tutte le partite; e in più è importante che, quando questo succederà, non cambi niente su quella che poi dopo sarà la prestazione della squadra. Quindi per Dezi, come per altri, sicuramente stanno arrivando le partite e il momento per rivederli in campo”.
Siete ad un punto dalla seconda in classifica, a sei dalla prima a sei dalla nona. Si aspettava un tragitto così importante ad inizio stagione?
“No, perché se dico di sì sono bugiardo. No, perché chiaramente non conoscevo ancora i miei ragazzi così bene, e chiaramente dovevamo creare un certo tipo di mentalità, un certo tipo di di filosofia  Inoltre quello che stiamo raccogliendo ultimamente è figlio del lavoro, non è figlio di altro. Quindi abbiamo lavorato, sperando di arrivare a questo, il che testimonia la bontà della proposta, però anche la grande partecipazione che hanno avuto i miei giocatori, e questo è dato sicuramente da un grande feeling che c’è tra tra me e loro. C’è, l’ho sempre detto, fin dall’inizio, e questo ha fatto crescere più di qualcuno, e soprattutto, secondo me, a parte gli aspetti tecnici, più di qualcuno ora inizia a crederci, cioè inizia inizia a credere in qualcosa di più importante. Voglio precisare perché parlo di salvezza: non lo faccio per nascondermi, ma perché è normale che, per arrivare ad un obiettivo, bisogna passare prima da un altro, che è appunto quello della salvezza.  Non sono ipocrita, non ci manca tanto per andare ad acquisirlo, però dobbiamo appunto acquisirlo; non dobbiamo certo aspettarci che qualcuno ci regali qualcosa, quello che abbiamo ottenuto lo abbiamo ottenuto sul campo, e soprattutto mantenendo una grande componente che è l’umiltà. E non la voglio assolutamente perdere, perché è quella cosa che ci differenzia da altre squadre, che poi sono sempre strette in una morsa psicologica, in cui anche un pareggio diventa una problematica. Noi dobbiamo capire bene chi siamo e da dove siamo partiti, perché questa è anche la nostra forza. Sicuramente dobbiamo alzare l’asticella dei nostri obiettivi, è giusto farlo a campionato in corso, lo abbiamo dimostrato sul campo. Però va sempre confermato sul campo alla partita successiva, e soprattutto va acquisito un obiettivo alla volta. Portiamo a casa il primo obiettivo, fatto questo penseremo ai playoff. Questo è il mio modo di gestire la cosa, che sto facendo anche con i ragazzi”.
Per quanto riguarda il portiere: adesso finalmente è più tranquillo, avendo più scelta? I ragazzi se la giocheranno oppure domani partirà titolare Pomini?
“Per il momento no, e non per demerito del ragazzo, ma a causa dell’inattività precedente. Chiaramente bisogna dare  tempo al ragazzo, che ha delle capacità, avendo chiaramente una carriera che parla per lui. E’ un giocatore integro fisicamente, e mi sembra un ragazzo che ha delle qualità morali,  vedo che vuole far veloce ad entrare nel gruppo e questa cosa mi piace molto. Poi ovviamente ci vuole un portiere che mi dia ampie garanzie dietro, è giusto che abbiamo un portiere che ci tranquillità. Ad oggi credo che sia ancora presto per un avvicendamento in porta”.
Ci sono sempre più squadre che pressano sul portiere. Voi avete ottima capacità di uscire bene palla al piede.
“Noi alleniamo molto questo aspetto, un po’ per coerenza, nel senso che, nel momento in cui io chiedo ai miei ragazzi di avere la palla, di provare andare a far male all’avversario, e di avere il dominio del gioco, è normale che, nel caso tu abbia la palla, lanciare subito per poi dover rincorrere, va un po’ in contrasto con quella che era la mia richiesta; poi è normale: ci sono momenti della partita dove magari non è il caso di andare a rischiare, perché si capisce che si è molto vicini alla propria porta, e se si perde palla si rischia di prendere goal. Nella nostra annata, onestamente, abbiamo avuto solamente dei vantaggi in tal senso, perché abbiamo fatto anche dei goal partendo dal basso, abbiamo anche ovviamente delle caratteristiche per farlo, come giocatori perché abbiamo terzini, mediani votati al palleggio. Ma soprattutto, proviamo ad allenarci per fare in modo che il pressing avversario sia un vantaggio per noi. O quantomeno abbiamo creato un’opportunità di fare goal da una rimessa del portiere. Si tratta di far crescere la mentalità dei calciatori, affinché abbiano il coraggio di rischiare, perché nel momento in cui si butta che la palla si pensa che non siamo in grado di giocare; invece i nostri giocatori, a mio avviso, crescono anche sbagliando, ma crescono imparando a giocare sotto pressione, e credo che questo sia anche un aspetto evolutivo del calcio”.