Venezia-Perugia, Nicholas Pierini - foto: Andrea Pattaro@Vision
Venezia-Perugia, Nicholas Pierini - foto: Andrea Pattaro@Vision

Ecco la conferenza stampa di Nicholas Pierini, attaccante lagunare, autore della prima marcatura del Venezia nel match vinto contro il Perugia.

Nicholas, come si segna un goal del genere?

“Ci si allena, in settimana facciamo i tiri, le conclusioni in porta. Questo tipo di tiri, poi, li ho sempre avuti di mio, ed è andata bene”.

Quanto era importante segnare subito nell’economia di una partita del genere?

”Era fondamentale, per noi, lo sapevamo. Ovviamente, manca ancora una partita per noi, per raggiungere l’obiettivo dei playoff. Abbiamo ancora una settimana di fuoco, dovremo stare sul pezzo. Adesso però andremo a Parma per cercare di vincere”.

A chi dedichi questo goal così bello e “pesante”?

”Sono contento del mio goal, ripeto. Lo dedico a tutti quelli che mi seguono, specie ai miei nonni, e anche a me stesso, perché sono stati mesi difficili per me, quelli che ho passato ultimamente”.

”Colpa” anche della crescita di Johnsen, se hai trovato meno spazio?

”Sono molto onesto: se sta facendo bene è giusto che giochi lui, sono io il primo a esserne contento, perché siamo una squadra. Appunto per questo, però, ho trovato meno spazio, perché lui è un giocatore molto forte. Ma quando sono stato chiamato in causa, ho sempre fatto il mio. Questo il mister lo sa, e sa che può contare sempre su di me”.

Adesso siete al settimo posto in classifica.

”Nessuno ci credeva. Quando è arrivato Vanoli eravamo ultimi, nesusno parlava di playoff, ci dicevano: “Siete pazzi a parlare di playoff?” Del resto dovevamo pensare a salvarci. Poi però, allenandoci, sistemando alcune cose all’interno della squadra e della società siamo riusciti ad arrivare settimi, e ora, ripeto, andremo a Parma per cercare di rimanere settimi.

Ripensando alla vostra stagione: qual è stato il momento in cui avete capito che ce la potevate fare?

”Noi prepariamo le gare di settimana in settimana. Poi ovviamente andavamo in campo per cercare di vincere, ma si sa che il calcio è uno sport in cui puoi appunto vincere, ma anche perdere o pareggiare. Quello dipende. Ma noi veniamo da un periodo molto buono, tra vittorie, vittorie o pareggi. Abbiamo quindi capito che potevamo farcela, e ripeto: cercheremo di continuare”.

C’è stato anche un periodo di contestazione, con lo striscione “meritateci” esposto in curva, che adesso ovviamente non c’è più. Che effetto ti fa adesso vedere così tante persone al Penzo? Oggi per esempio gli spettatori erano ben oltre 7mila…

“Rispetto alla prima partita non c’è paragone, ovviamente. Questo ambiente lo abbiamo creato noi, con il lavoro, la voglia e le prestazioni, quindi è tutto una conseguenza. Siamo molto contenti di questo. Vogliamo adesso che arrivi ancora più gente, che lo stadio sia proprio pieno pieno. Questo crea anche un bell’ambiente per noi giocatori, che ci dà ancora più carica”.

L’unico neo di oggi forse è stato la gestione, quando avete la gara in mano?

”Quando una squadra prende goal c’è una reazione, di solito. In questo caso ci siamo abbassati un po’, abbiamo sofferto il loro palleggio, certo può capitare ma dobbiamo migliorare in questo, perché se adesso ci qualificheremo ai playoff, ogni goal, realizzato o subito, conta”.

Potevate chiuderla prima, la gara di oggi.

“Se sbagli un goal, magari poi ne subisci uno, quindi la partita cambia. Vedi anche a Cosenza: ma oggi ci siamo rifatti e aspettiamo questa settimana, ripeto, per andare a Parma e cercare di vincere”.

Sei nato a Parma. Diglielo al mister, magari che giochi “in casa”.

”Lo sa, lo sa (ride, ndr)”.