L’asana di Hanuman, la spaccata sagittale, è una delle posizioni più difficili: per eseguirla, infatti, servono flessibilità, scioltezza, elasticità muscolare, mobilità articolare e grande allenamento.

Non a caso, la spaccata esiste anche nello yoga: si chiama Hanumanasana (la posa di Hanuman). Parliamo di una asana particolarmente sfidante e complessa.

Hanumanasana: la spaccata dello yoga

Per eseguire Hanumanasana servono pazienza e controllo: per raggiungere questa tenuta, infatti, si deve procedere per gradi.

E neanche il nome è casuale: nella tradizione indiana, infatti, Hanuman è un semidio, figlio del dio del vento e di una donna mortale. Dotato di poteri straordinari, viene punito dagli dei a causa di un gesto di superbia e per questo è costretto a vivere senza ricordare di averli. Solo in seguito riscoprirà la sua incredibile forza fisica, la sua agilità e il suo coraggio: per porre fine a un’ingiustizia, infatti, riuscirà a eseguire un balzo gigantesco dalla penisola indiana all’isola di Ceylon. Proprio da questo balzo, che implica una straordinaria apertura di gambe, prende il nome la spaccata.

Come si esegue

Per preparare Hanumanasana è necessario eseguire una serie di pose propedeutiche, volte a riscaldare in modo particolare la muscolatura intorno alle anche, dai flessori ai bicipiti femorali.

Ad esempio, sono utili il Cane a testa in giù (posizione a V rovesciata), da cui si porta una gamba avanti e si scende in affondo. Spingendo il bacino verso il tappetino e rimanendo in tenuta, ci si abitua alle tensioni che si incontreranno poi anche nella posa di Hanuman.

Alla fine, appoggiando le mani a terra, si deve portare una gamba avanti e una dietro, tese, così da scendere con il bacino verso il suolo eseguendo la spaccata.