Torna il 21 e il 22 aprile nella bella Pirano, la piccola Venezia slovena dove il tempo sembra essersi fermato

 

Lo chiamavano l’oro bianco. Era il sale che affiorava dall’umida terra di Pirano. E che a quella piccola Venezia sulla costa slovena consentì per secoli fortuna e ricchezza.Oggi quell’oro bianco torna a scorrere sulle mani callose di vecchi e donne, proprio lì sulla bella piazza del porto. E’ la Festa dei Salinai.

PIRANO: LE VECCHIE CASE, LE VIE, IL CAMPANILE. IL MARE E I GATTI CHE GONGOLANO AL SOLE

Pirano. Costa Slovena. Appena 45 minuti da Trieste. Potete andarci anche in giornata, ma prendetevi un weekend per respirare questa bella città e il suo mare a pieni polmoni.

Una piccola Venezia, dicono di Pirano. E davvero Pirano sembra una dama veneziana seduta sul mare. Con un abito arruffato di case dai tetti rossi, strette tra le pieghe di vie e viottoli dove i gatti si accovacciano al sole. Tra gli olivi e gli allori, tra il porto e il campanile di San Giorgio, lassù sul promontorio. Il barbiere con l’insegna scolorita, la ragazza con i foulard e le lunghe gonne zingaresche, l’artista che dipinge scatole di cartone. E poi i minuscoli negozi di souvenir per i turisti, tappezzati di quadri, cartoline, barchette in miniatura. Pirano è pace. Un tempo che si è fermato e ha cristallizzato le tradizioni, i gesti, i sapori. Come quello del sale.

Lo troverete custodito in piccole bocce di vetro nei negozi e tra le bancarelle del mercato: è il Fior di Sale, il primo strato di cristalli che affiora nel processo di evaporazione. Ancora oggi nelle saline di Sicciole, un’area di 6,5 km2 tra Pirano e Portorose, queste genti lo producono secondo antiche lavorazioni manuali, rimaste pressoché invariate nei secoli.   Potete immaginarli chini a setacciare il fango. Con le maniche arrotolate, le gonne ampie,  i grandi cappelli di paglia. Ma il 21 e il 22 aprile potete anche vederli. Nella Festa dei Salinai.

La Festa dei Salinai, che si tiene ogni anno nella festività di san Giorgio, patrono di Pirano, fa rivivere tutte le suggestioni di gesti e riti antichi. Per due giorni questo breve tratto di costa diventa sede di numerosi eventi che guidano abitanti locali e curiosi alla scoperta di luoghi, sapori e cultura dell’antica tradizione salina. E così domenica nella bella piazza Tartini accarezzati dalla brezza frizzante di una mattina nel porto, si saluterà la “Famiglia di salinari”, stretti stretti sulla nave Pyros, e diretti alle saline.

Il loro viaggio simbolico continua in quello proposto ai turisti attraverso due giorni di spettacoli, musica, mercati artigianali, artistici ed enogastronomici. E poi le rievocazioni delle lavorazioni originali, le visite alle strutture produttive, le tipiche cene dei salinai e i pacchetti di cure termali a base di fango negli esclusivi alberghi della vicina Portorose.

DOVE DORMIRE: HOTEL TARTINI, L’ ALBERGO A CHIAVE DI VIOLINO.

Portorose e gli hotel. Comfort, lusso, benessere. Un’esperienza gratificante senza dubbio. Ma se volere restare in sintonia con quell’atmosfera magica della dolce e vecchia Pirano bussate alle porte (e al sito) dell’Hotel Tartini. Uno storico hotel affacciato sull’omonima piazza dedicata al violinista a cui Pirano ha dato i natali. Davvero simile a una chiave di violino, “avvinta” attorno a una scala di cinque piani che porta alle camere: graziose stanze, tutte coloratissime e affacciate sul mare, sul mandracchio o sulla piazza cittadina. Se la Festa dei Salinai vi ha affascinato, da qui, da questi balconi inondati dal blu, continuerete ad amare Pirano. E anche la sua terra. Perche Tartini è un hotel dinamico con tanti pacchetti ispirati al territorio, agli eventi, alla gastronomia, e con uno staff sempre disponibile a darvi i giusti suggerimenti: le visite ai musei del paese, le gite in barca o in bicicletta alle saline e al Museo del Sale, che ricostruisce perfettamente la tradizione piranese della raccolta, gli utensili, gli abiti, il mobilio delle case dei salinari. Fuori porta vi attende un giro nelle cittadine fortificate della vicina Istria, o tra le cantine, per gustare e acquistare la Malvazja.

www.hotel-tartini-piran.com

 

E PER MANGIARE? DALL’OSTIER TOMMASO NATURALMENTE.

“Un ostièr in sandali e braghe curte”. Così si definisce Tomaž Mencinger dell’Osteria Pri Mari a Pirano. Ed è anche per questo motivo che vuole che i clienti lo scelgano quando passano di qui. Perché oltre alla bontà di quello che serve nei piatti, Tomaž è uno che ti fa sentire a casa, con la sua semplicità e il suo buonumore. Parliamo di “passare” perché Pirano è anche un’ottima sosta intermedia durante le massicce migrazioni estive verso la Croazia. Fermatevi dunque qui da Tomaz e Mara. Pri Mari, per l’appunto. Che significa “Da Mara”, moglie di Tomaž e regina dell’osteria. Mezza età, occhi vispi, sorriso largo e rassicurante, Tommaso e Mara si prodigheranno a cercare per voi l’angolo migliore di questo pittoresco ristorantino che parla di mare già dalle pareti, con i quadri e le insegne coi pesci appese. Tommaso è un ristoratore sincero, schietto, che non ha bisogno “di raccontarla”. Tommaso è senza fronzoli. Genuino. Come i suoi piatti. Loro sì che hanno bisogno di raccontarla, nel senso che su questa cucina c’è davvero tanto da dire. Ai fornelli c’è Mara, affiancata dal figlio Marko. Veneziana d’origine, Mara ha riversato tra queste pentole i sapori della sua Serenissima e poi li ha uniti con quelli della cucina slovena, istriana, ma anche friulana e triestina. E quindi cosa si mangia? Pesce naturalmente. Ottimo il crudo: gli scampi, il carpaccio di tonno affumicato e quello di branzino. E poi tartufi di mare, rombi, baccalà e sarde in saòr, cozze al vino bianco, mussoli e cappelunghe. Poi via coi primi. Gnocchi fatti in casa, risotto al nero di seppia, frutti di mare, tagliatelle. Accompagnati da vini locali che Tommaso consiglia personalmente. Porzioni abbondanti, a cui bisogna fare attenzione se non si vuole rinunciare alle squisitezze dei dolci fatti da Mara…

www.primari-piran.com

Info Festa dei Salinai

www.portoroz.si/it/portorose-e-pirano/pirano?