Oggi pomeriggio consiglio comunale a Treviso. Si parlerà del futuro economico e commerciale della città di Treviso e in particolare del centro storico. E l’Ascom comincia ad avanzare le proprie richieste all’amministrazione cittadina retta da Mario Conte. Il nuovo Presidente Ascom, Federico Capraro dichiara : “Vogliamo una città da vivere, e non una Treviso da smartphone”

E prima dell’estate Ascom Treviso presenterà un documento ufficiale

“Abbiamo riunito i nostri fiduciari (8 maggio), ci siamo confrontati col presidente di mandamento Renzo Ghedin e la convinzione di Ascom Treviso e delle categorie commerciali è unanime, vogliamo “una città da vivere, non solo visitabile da turisti mordi e fuggi che restano una giornata, utilizzano i bar ed a sera scappano ”. Crediamo in una città vera, pulsante, coi residenti che crescono sia entro mura che nei quartieri periferici, le famiglie che scelgono di abitarci, i bambini, i servizi, i negozi di vicinato di tutti i generi merceologici, le piste ciclabili, la mobilità sostenibile, le relazioni umane, i quartieri periferici che non siano dormitori. Senza vita e senza residenti non cresce l’economia, non crescono i consumi, non si affittano i negozi. Stiamo lavorando ad un documento unitario che presenteremo ufficialmente prima dell’estate e che sarà il “libro bianco” su cui lavorare con questa Amministrazione e che comprenderà anche il tema degli affitti, compresi quelli turistici che vanno controllati”.

“E’ questo” – in sintesi-“ il messaggio di fondo che il presidente di Ascom Treviso, Federico Capraro, consegna agli Amministratori alla vigilia della maratona consiliare dedicata al futuro della città. Il Pums– spiega Capraro- è una premessa metodologica ottima che giudichiamo positivamente, perché consente di progettare e fare scelte con dati analitici e non con semplici sensazioni o conoscenze sommarie.  E su ogni scelta- afferma il presidente- chiediamo di essere coinvolti perché possiamo fornire dati e numeri utili. Prima di parlare di nuovi spazi commerciali, di nuove destinazioni, di garage al posto di negozi, basta aver chiaro qualche numero: 171 negozi sfitti per inadeguatezza dei canoni di affitto, 22 centri commerciali periferici (che incidono sulle scelte dei consumatori trevigiani), per un totale di oltre 317.167 (senza contare l’Arsenale) di metri quadri di GD, senza contare tutto il serbatoio potenziale di grande distribuzione già approvato nei comuni limitrofi. Escono numeri impressionanti che non vanno di pari passo con le tendenze demografiche della popolazione che invecchia.”

“Il lavoro da fare è enorme”- conclude Capraro- “diamo la nostra disponibilità e stiamo lavorando a progetti concreti di digitalizzazione come Welcome Treviso per offrire ai nostri soci opportunità. Ma in questa fase conta la scelta di fondo: o la Treviso vera, viva, gentile, pulsante, accogliente, o la Treviso da smartphone.”