Il medicinale abemaciclib, in combinazione con la terapia endocrina standard, dopo un intervento chirurgico aumenta la possibilità di sopravvivenza di tumore al seno, di circa 1/3.

Questo accade se il tumore è in fase precoce, ma ad alto rischio di diffusione e recidiva.

Nuove speranze per la cura del tumore al seno

Una scoperta di questo tipo offre nuove e concrete speranze per la cura del cancro al seno. Il farmaco abemaciclib, infatti, se abbinato alla terapia endocrina standard è risultato in grado di aumentare di circa un terzo le probabilità di sopravvivenza, in tumori al seno asportati che rischiano la recidiva.

È quanto emerge da uno studio  pubblicato sulla rivista specializzata The Lancet Oncology.
Dallo studio clinico è emerso, infatti, che il rischio di sviluppare una malattia invasiva è ridotto del 33,6% con un tasso di sopravvivenza a quattro anni dell’85,8% nelle donne trattate con tale medicinale.

Mentre la probabilità di sviluppare malattia metastatica è risultata ridotta del 34,1%, con l’88,4% delle pazienti che non presentava malattia a distanza.

I risultati dello studio

Ma non è tutto: nella fase 3, infatti, la ricerca ha rilevato una riduzione dei decessi nelle pazienti trattate con abemaciclib in concomitanza con terapia ormonale, rispetto a quelle trattate con la sola terapia ormonale.

L’oncologa Valentina Guarneri ha affermato che “il continuo rafforzamento del beneficio di abemaciclib in fase adiuvante a quattro anni sottolinea ulteriormente l’importanza potenziale di questi dati per le donne e gli uomini affetti da carcinoma mammario precoce HR+, HER2-, linfonodo-positivo e ad alto rischio”.