Paolo Vanoli in Venezia-Perugia - foto: Andrea Pattaro@Vision
Paolo Vanoli in Venezia-Perugia - foto: Andrea Pattaro@Vision

Alla vigilia di Cagliari-Venezia, gara valida per i playoff di andata per la promozione in serie A, mister Paolo Vanoli ha incontrato la stampa in videoconferenza.
Mister innanzitutto: Claudio Ranieri ha detto che lei è riuscito a trovare la quadra, che ha fatto un ottimo lavoro da quando è sulla panchina del Venezia, ma che anche lui ha trovato la quadra della sua compagine e che conosce i vostri pregi e difetti. Detto questo, lei si aspetta una partita tattica domani?
“Innanzitutto io lo ringrazio dei complimenti, fa sicuramente piacere riceverne da un allenatore vincente come lui. Ho ascoltato la sua conferenza stampa e ho quindi sentito le sue sagge parole, che devono valere anche per noi. Quella di donami sarà una partita completamente diversa da quelle disputate finora, sia per loro che per noi. Tutto questo perché, nel frattempo, ci sono state tante evoluzioni. Loro avevano parecchi infortunati, ha pian piano trovato, appunto, la quadra della compagine, ma anche noi eravamo in una fase particolare, essendosi infortunato Jajalo. Secondo me questa sarà LA partita: sarà come ho detto una gara completamente diversa, non solo nei 90 ma nei 100 minuti, sarà la partita in cui chi subentrerà sarà parte importante della gara stessa. Dovremo essere lucidi, perché incontriamo una squadra che sta benissimo, che ha tutto: esperienza, qualità e fisicità. E pochi punti deboli. Ma noi ci dobbiamo provare, siamo consapevoli della nostra forza, che dovremo fare uno sforzo in più, specie di testa. Non dobbiamo farci trasportare da risultato e situazioni varie. A Parma   la voglia di pensare al risultato a tutti i costi ha portato a perdere. E’ sicuramente un bene che la mia squadra abbia la voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo, ma quando ci sono partite secche come quella di domani dovremo essere ludici e attenti”.
Visti i precedenti dei playoff dei suoi predecessori: lei è superstizioso?
“No, perché ogni playoff è una storia a sé. Il campionato di B è stato di alvo livello. Le squadre della cadetteria che sono andate ai playoff sono importanti, così come importanti sono quelle che sono retrocesse. Ci sono poi tutti allenatori italiani, altra cosa bella. Ogni playoff ha le sue storie, ripeto, e noi dobbiamo fare la nostra”.
La favorita quale potrebbe essere?
“Teoricamente ce ne sono, di favorite. Tra noi e il Cagliari ci sono undici punti di distacco. Ma ho sempre detto che dobbiamo costruire e andare umilmente a Cagliari, affrontando una squadra che, quanto a esperienza, ha qualcosa in più di noi. Si sopperisce a questa mancanza con organizzazione di gioco e voglia di fare qualcosa di importante”.
Come si gestisce una partita da dentro o fuori? Tattica, fisica o testa? Dove ha lavorato di più in settimana?
“Tutti questi sono aspetti da valutare, su tutti questi abbiamo lavorato. In una gara secca intervengono più aspetti, ma il più importante è la testa. Fisicamente lo abbiamo dimostrato. Avevamo la settimana un po’ più lunga, abbiamo lavorato benissimo. Dobbiamo essere liberi di testa, perché abbiamo il grosso vantaggio che non abbiamo niente da perdere. Dobbiamo, alla fine della partita, andare in doccia e far uscire tutto il sudore che abbiamo”.
Che partita si aspetta dal Cagliari?
“Conoscendo Ranieri, come ha già fatto vedere, specie a Cosenza, ha espresso una certa mentalità. Vorranno un risultato importante. Noi lo dobbiamo sapere. E’ tanto l’entusiasmo che ha portato mister Ranieri a Cagliari. Spinta in più che per noi dovremo stare attenti e riuscire a tirare qualcosa di positivo”.
Può cambiare qualcosa il fatto che il Cagliari si schieri, in difesa, a tre o a quattro?
“Il  Mister fa la differenza perché sa leggere la gara in corso. Deiola è un jolly in tal senso, dietro hanno una grandissima struttura, perché hanno una media di 188/189 centimetri, tranne Nandez, e hanno pure una panchina importante. sicuramente Deiola è il perno di questa situazione. Il mister è bravo a capire pregi e difetti. Dovremo capire mosse e contromosse, sarà una partita a scacchi. Ci metteranno in difficoltà e dovremo capire i momenti della partita”.
Il preliminare è la più difficile delle tre?
“Questa è la vera finale, per noi”.
Ha preparato la mossa del “cavallo”? Cioè: qualcosa che può sparigliare le carte in campo?
“Non puoi preparare una partita quando non sai che cosa succede ancora. E questo è il bello del calcio. La mossa del cavallo è l’attenzione, è il fatto di essere tutti pronti. In queste partite tutti possono essere l’eroe. Vorrei che i miei giocatori si immagino di essere un eroe di questa partita”.
Stanno tutti bene i suoi giocatori?
“Sì, fortunatamente”.