Da sinistra: Cereser, Dorigo, Siciliotto, Serafin
Da sinistra: Cereser, Dorigo, Siciliotto, Serafin

Ufficializzata questa mattina nella Sala del Consiglio comunale l’unione delle due squadre di calcio di San Donà di Piave. A partire dal campionato 2023/24 AC San Donà 1922 e Calcio San Donà saranno un unico team sul campo di gioco, mentre questa stagione sarà dedicata alla costruzione della struttura societaria che nascerà dalla fusione delle due realtà, con le diverse squadre che rimarranno impegnate nei rispettivi campionati mettendo però in cantiere le prime possibili sinergie a cominciare dai settori giovanili, già forti di 600 ragazzi.

A sancire la fusione con una stretta di mano, insieme al sindaco Andrea Cereser e all’assessore allo sport Stefano Serafin, c’erano i due presidenti, ovvero Ivan Siciliotto a nome di AC San Donà 1922 e Daniele Dorigo presidente del Calcio San Donà. Il nuovo sodalizio, oltre a loro due, vedrà anche la partecipazione di altri 4 soci fondatori: Franco Marcati, Diego Sandrin, Simone Bonazza e Alessandro Botter, già responsabile del Calcio Fossalta che diverrà un team satellite del nuovo sodalizio.

I due presidenti Siciliotto e Dorigo si sono detti convinti che la fusione sia l’unica strada percorribile e l’hanno promossa volendo creare quella massa critica che “una città come San Donà, nona città del Veneto, calcisticamente merita di avere” ma anche tale da poter essere polo d’attrazione per futuri altri investitori locali e non solo, a partire dal Comune cui è stato chiesto “particolare attenzione sul tema stadio e strutture, in modo tale che il ‘Davanzo’ diventi la moderna casa unica di tutto il calcio di San Donà”.

“Oggi è davvero una giornata storica – ha dichiarato l’assessore allo Sport Stefano Serafin – ma è anche un momento storico in cui è necessario che la città faccia un salto in avanti anche sul tema calcio, tema di cui si è dibattuto molto in questi ultimi anni e forse decenni, anche a livello societario e manageriale. Avere a che fare con un soggetto unico renderà più facile anche per il Comune fare investimenti nelle strutture e nella riqualificazione degli impianti, come nel caso dello stadio Davanzo in cui ci stiamo impegnando economicamente. Sono particolarmente soddisfatto che siamo riusciti in un’impresa che sembrava impossibile da realizzare e per questo ringrazio le due società, gli staff e i loro presidenti che non hanno mai smesso di cercare un accordo percorribile e sono lieto che lo abbiano trovato”.

“Significativo che proprio 100 anni fa nascesse il calcio a San Donà per opera dell’allora sindaco – ha raccontato il sindaco Andrea Cereser – e cento anni dopo, nella solennità della Sala consiliare del Municipio dove si decidono le cose importanti per la nostra comunità, stiamo sancendo questo passaggio fondamentale che solo 10 anni fa pareva utopia. Evidentemente oggi i tempi sono maturi per potersi impegnare ed avere un progetto unico, condiviso ed economicamente sostenibile e che abbia una particolare attenzione a quella dimensione educativa dello sport come gli affollati settori giovanili sandonatesi stanno a testimoniare. Credo che un soggetto ancora più solido, proprio in tale ambito, saprà fare ancora meglio e di più attraendo altri giovani nel mondo sportivo, i cui valori sono un insegnamento per la vita”.

Un plauso alla fusione delle squadre sandonatesi è arrivato anche Roberto Manerti, vice presidente del Comitato regionale della Lega Nazionale Dilettanti, che non ha voluto mancare allo storico annuncio: “L’istituzione che rappresento vede con favore le fusioni tra società e squadre quando queste creano delle basi più solide su cui costruire, sebbene per noi una fusione rappresenti pur sempre numericamente la perdita di una società di calcio. Una squadra di calcio è sempre anche un campanile con tutti i suoi retaggi culturali che vanno preservati e semmai rinvigoriti per diventare un polo d’attrazione per altre squadre più piccole come per i giovani che vogliono avvicinarsi al calcio e allo sport in generale. Il Veneto è già la seconda regione d’Italia per numero di nostri tesserati, 120mila di cui 70mila giovani. Il nuovo San Donà, che insieme ha già un ampio serbatoio di giovani e giovanissimi, non potrà che fare meglio, ma la cosa più importante è che parallelamente si doti anche di strutture, allenatori ed educatori capaci”.