In piazza contro le imitazioni agroalimentari. Coldiretti e associazioni produttori del mondo dell’agroalimentare manifesteranno a Roma, davanti alla Camera, contro l’approvazione del Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement), l’accordo di libero scambio fra Ue e Canada. E anche molti agricoltori e dirigenti trevigiani saranno nella capitale. I prodotti del territorio insomma si potranno imitare, dicono le associazioni di categoria del mondo agricolo. Ma soprattutto, recita un comunicato della Coldiretti :  «Per la prima volta si spalancano le porte alle imitazioni dei prodotti più tipici e a materie prime trattate con prodotti vietati nella Ue». Per quanto riguarda la Marca Trevigiana, si salva il radicchio Rosso Igp, ma è imitabile il radicchio variegato di Castelfanco, come gli asparagi di Badoere e Cimadolmo, i maroni di Combai, la Casatella trevigiana, il Montasio e il Piave. La battaglia di Coldiretti vede sulle barricate un’inedita alleanza: contro il Ceta anche Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra, Fair Watch. Fra i partiti, 5 Stelle e Lega, pezzi di centristi e sinistre. E il governatore Zaia. Dop e Igp protetti. Sono 41, su 219, i prodotti made in Italy tutelati dal Ceta. «Di questi, solo 11 veneti, siano essi Dop (denominazione d’origine protetta ndr) e Igp (indicazione geografica protetta ndr) sui 36 totali» spiega Martino Cerantola, presidente di Coldiretti Veneto, «solo il Radicchio rosso di Treviso potrà fregiarsi dell’autorizzazione d’autenticità, qualsiasi cicoria potrà invece essere spacciata per il variegato di Castelfranco, Chioggia, Verona». Tra i formaggi, salvi Grana Padano e Asiago. «Ma c’è spazio per la creatività truffaldina contro Casatella Trevigiana, Montasio, Piave, Monte Veronese», aggiunge Cerantola. «A rischio pure i blasonati asparagi, i marroni, il miele delle Dolomiti, il riso del Delta, il prosciutto Berico-Euganeo». Traduzioni e imitazioni. A preoccupare gli agricoltori il fatto che il Ceta sdogana le traduzioni tipo «Parmesan» e formule come «imitazione di …» o «stile…». Un addetto ai lavori è categorico: «Quello che il Prosecco combatte da anni, in Canada diventa ora possibile e legale».