E’ stato presentato questa mattina a Ca’ Sugana l’inizio dei lavori per il micro tunnel sotto il fiume Sile e la Ferrovia per il passaggio della rete fognaria. L’opera è uno dei progetti di ingegneria idraulica più ambiziosi e importanti mai realizzati da Alto trevigiano servizi Spa. L’obiettivo civico, che unisce l’azienda di servizio idrico integrato e l’Amministrazione comunale di Treviso, è quello consentire al centro storico di allacciarsi in futuro alla rete fognaria pubblica per far confluire i reflui al depuratore di Sant’Antonino.

Il taglio del na- stro del primo stralcio del cantiere per il microtunneling sotterraneo, che collegherà il centro storico (area Viale Tasso) all’ex deposito degli autobus in Strada della Polveriera, avverrà a inizio del prossimo anno. Il tunnel avrà un basso impatto ambientale e permetterà di operare senza interferire eccessivamente sulla viabilità cittadina.

L’investimento previsto per tale tratta è di 2,7 milioni di euro. L’appalto è stato affidato a un consorzio con la trevigiana Lf Costruzioni Srl. Il progetto è di Enki Ingegneria, di Firenze.

Il tunnel sotterraneo permetterà di costruire una dorsale profonda in grado di attraversare il Put, il Sile e la rete ferroviaria senza operare scavi invasivi a cielo aperto. Tale condotta, che in un secondo momento si svilupperà verso via Pavese, costituisce il primo passo per permettere all’intero centro storico di Treviso di collettare i reflui verso il depuratore centralizzato di Sant’Antonino, anch’esso in gestione ad Ats.

L’intervento prevede dieci mesi di lavorazione. Nei siti di accantieramento saranno scavati cinque pozzi di 9 metri di profondità e della larghezza di 3 metri. Di questi, 2 saranno di spinta, ossia piattaforme dentro le quali verranno fatte scendere le frese che, con l’aiuto di un sistema idraulico a pistoni, scaveranno le gallerie. All’interno di quest’ultime verrà fatto calare il tunnel che scorrerà sotto il Sile e la ferrovia, nonché le condotte per il trasporto dei reflui fognari.

Per la realizzazione di tale collegamento, è stata scelta la tecnica del microtunneling, ovvero una tecno- logia no-dig (“senza scavo”). Il micro-tunneling prevede una perforazione a spinta del terreno a sezione piena, così da evitare decompressioni, cedimenti o eventuali danni ambientali e alle infrastrutture di su- perficie come strade o ferrovie.

«Quest’opera, oltre ad essere rivoluzionaria e innovativa dal punto di vista ingegneristico, rappresenta una svolta in termini di miglioramento della qualità della vita dei cittadini trevigiani», le parole del sindaco Ma- rio Conte. «Si è partiti dal 30% di copertura, e grazie alla realizzazione di più di 16 chilometri di condotte fognarie, si arriverà presto al 60%. Un traguardo straordinario che testimonia la ferma volontà di garantire servizi efficienti e garantire un miglioramento ambientale. Ringrazio Alto Trevigiano Servizi, l’assessore ai Lavori Pubblici Sandro Zampese e l’assessore alle Politiche Ambientali Alessandro Manera che hanno creduto fortemente in questo progetto, che se fino a qualche anno fa poteva sembrare una suggestione presto diventerà realtà».

«Si tratta di un sistema molto avanzato e a basso impatto ambientale che consentirà la realizzazione di un’opera complessa limitando disservizi al traffico viabilistico e ferroviario – spiega l’amministratore de- legato di Ats, Pierpaolo Florian – La dimensione ridotta dei cantieri, inoltre, ridurrà l’impatto e i disagi ai cittadini nelle zone interessate dai lavori».

Al momento, il centro storico risulta quasi completamente sprovvisto di rete per la fognatura nera, ad eccezione di tre brevi tratte, una in piazza San Parisio, l’altra in piazza Santa Maria dei Battuti e l’ultima realizzata in Rivale Filodrammatici, in occasione del rifacimento della pavimentazione (attualmente non in esercizio, ma predisposta in occasione di tali lavori). La zona dentro le Mura è caratterizzata da una fitta rete idrografica con i canali Siletto, Buranelli, Cagnan e la Fossa delle Convertite che dividono il centro in cinque macroaree; a sud è lambita dal Sile, profondo 5 metri, con punte di 7 metri nella zona della centrale idroelettrica di Ponte della Gobba.