L’amebiasi è una malattia causata da un parassita (Entamoeba histolytica) che determina un’infezione a livello intestinale.

Si manifesta più frequentemente in persone che soffrono di immunodepressione e il contagio avviene attraverso la trasmissione oro-fecale. Inoltre, l’infezione di fatto è favorita anche dalla carenza igienica e dagli ambienti caldo-umidi.

Amebiasi: i sintomi

Questa patologia può essere asintomatica, ma generalmente i sintomi comportano:

  • infiammazione intestinale;
  • diarrea;
  • dissenteria;
  • colite;
  • sangue nelle feci;
  • grave affaticamento;
  • perdita anomala di peso.

Tipologie e contagio

L’amebiasi si divide in acuta, cronica ed extraintestinale. La prima forma si manifesta con diarrea e feci sanguinolente, mentre quella cronica è caratterizzata da tipici sintomi gastrointestinali e perdita di peso. Infine, quella extraintestinale si diffonde ad altri organi.

Il contagio avviene per via oro-fecale ed è bene tenere presente che anche un individuo malato asintomatico può essere una sorgente di infezione.

Più specificatamente, la diffusione avviene per contatto da persona a persona, attraverso il consumo di cibi o di acqua contaminati o per trasmissione sessuale.

Terapia e prevenzione

La cura varia in base alla tipologia di amebiasi ed indicativamente comporta l’assunzione di farmaci mirati (come, ad esempio, gli antibiotici), medicinali antidiarroici, terapie reidratanti e- solo in rari casi- un eventuale intervento chirurgico.

Per la prevenzione è fondamentale seguire una buona igiene alimentare: non consumare il cibo tenuto per molte ore a temperatura ambiente, evitare alimenti crudi, far bollire il latte non pastorizzato, bere bevande imbottigliate ed evitare i piatti contenenti uova crude.

Infine, è altrettanto importante igienizzare correttamente le mani, lavandole con acqua e sapone prima di preparare il cibo o mangiare.