Continua senza sosta l’attività di pattugliamento della Polizia Locale di Treviso nella zona di Riviera Santa Margherita, giardini S. Andrea ed aree limitrofe. Oltre allo svolgimento del servizio appiedato per il controllo e la repressione al consumo di bevande alcoliche e degrado urbano, attivo tutti i pomeriggi nel quadrante, quotidianamente agenti in abiti civili circuitano la zona, con particolare attenzione al contrasto all’uso e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Uno dei risultati di tale attività è stato ottenuto nel pomeriggio di due giorni fa quando gli agenti in abiti borghesi, individuavano un soggetto africano in Via Pescatori, mentre stava compiendo attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Nell’avvicinarsi all’uomo e nell’identificarsi come operatori di Polizia Locale, il soggetto tentava la fuga quindi opponeva resistenza agli agenti svincolandosi dalla loro presa. Immediatamente però, veniva fermato ed arrestato per la successiva traduzione in Comando.
A seguito di perquisizione effettuata negli uffici di Via Castello d’Amore, addosso al ventiduenne togolese, I.A. venivano rinvenute ben tredici dosi di marijuana già confezionate e pronte per la vendita, due telefoni cellulari nonché denaro contante in banconote di piccolo taglio per un totale di 95 euro.
Il P.M. di turno convalidava l’arresto dell’africano per detenzione e spaccio di droga e ne disponeva la custodia presso la camera di sicurezza del Comando in attesa della comparizione odierna dinnanzi al giudice per lo svolgimento del processo per direttissima.
In mattinata l’esito del giudizio direttissimo convalidava tutti gli atti eseguiti dalla Polizia Giudiziaria, rinviando il procedimento al prossimo settembre, su richiesta dell’avvocato difensore.

“È la conferma che la nostra polizia locale c’è ed è presente e garantisce il controllo in generale per il territorio, anche per casi provenienti da altri comuni – dichiara il sindaco di Treviso Giovanni Manildo – Non smetteremo di dire che l’accoglienza con regole significa anche che chi delinque deve essere allontanato dal nostro territorio. Questo a tutela anche di chi arriva nel nostro paese e diversamente partecipa alla vita della comunità, anche aderendo ai progetti che prevedono lo svolgimento di un’attività lavorativa a favore di chi ospita”.

Matteo Venturini